Di cosa sono fatti i gioielli artigianali di “I miei particolari“? Di perle colorate, anelli di metallo saldati a uno a uno, pietre dure. Ma anche di passione, levatacce al mattino e cura dei dettagli: perché dietro ad ogni creazione c’è Elisa, una ragazza determinata, bellissima e con un’incredibile energia.
La passione? Nasce in casa
Alzi la mano chi, da piccola, non ha mai frugato nei cassetti e nei portagioie della mamma per rubarle una collana e correre a guardarsi allo specchio. Anche Elisa lo faceva, solo che poi collane, bracciali e orecchini non tornavano mai al loro posto: non subito, almeno. Prima finivano in una borsetta da cui la bambina non si separava mai: erano i suoi tesori, le sue meraviglie nascoste.
Passano gli anni, ed Elisa si trasferisce a Milano: lì scopre i negozi specializzati che vendono perle, pietre e tutto l’occorrente per creare gioielli fatti a mano. È amore a prima vista: Elisa inizia a frequentare l’ambiente e conosce Rosy, la proprietaria di uno dei negozi dove entra più spesso. Rosy lavora per i grandi marchi della moda ed è conosciuta nel settore: è lei a insegnare ad Elisa come realizzare bellissimi gioielli artigianali molto particolari. Con pazienza e attenzione le fa conoscere i materiali, gli stili, le tecniche di lavorazione del metallo: “Ero sempre lì, in quel negozio c’era il mio mondo”, racconta Elisa.
Una volta rientrata a casa a Chiarano, in provincia di Treviso, Elisa inizia a creare gioielli, prima per se stessa, poi per le donna della sua famiglia e le amiche. Ogni occasione è buona: un compleanno, un evento, i regali di Natale. Le richieste aumentano ed lei inizia a crederci: partecipa ai primi mercatini e crea il suo marchio, “I miei particolari”.
“Particolari” intesi come piccoli dettagli: forme e colori che attirano gli sguardi. Ma “particolari” vuol dire anche originali e creativi. Perché i gioielli fatti a mano di Elisa sono così: unici, diversi da quello che si trova in giro di solito.
Fare la differenza per regalare emozioni
Per lei è importante: le sue creazioni devono fare la differenza, regalando a chi le indossa il piacere di sentirsi bella, l’emozione di portare un gioiello che rispecchia la propria personalità. E il gusto di farsi notare: “Se qualcuno nota un dettaglio su di te, nota anche te”.
Un giorno la contatta una donna che le commissiona una collana e degli orecchini: deve andare ad un matrimonio, e vuole indossare dei gioielli adatti. Dal suo punto di vista, un gioiello adatto è poco appariscente: una collana a girocollo, un paio di piccoli orecchini, e via. Elisa scopre che sta passando un momento difficile e che non riesce a vedersi bella. Eppure è lì davanti a lei: i capelli corti, il viso dai tratti armoniosi: com’è possibile?
Elisa osa, spariglia le carte e crea un bracciale importante e un paio di orecchini a cerchio che vanno a sfiorare le spalle. Nulla di pacchiano o sopra le righe, ma uno stile del tutto diverso da quello richiesto dalla persona che su è rivolta a lei. “Ma io non volevo una cosa del genere”. “Tu provalo: se non ti piace posso rifarlo senza problemi”. Uno sguardo allo specchio, un sorriso: i gioielli danno luce ad un viso già bellissimo, valorizzandolo.
Elisa sa di aver fatto centro: è stato un azzardo, ma per una volta ha agito spinta dall’intuizione e dall’entusiasmo. Lo stesso entusiasmo che la fa alzare alle cinque del mattino per ritagliarsi un momento da dedicare alla sua passione, che la spinge a riprendere da capo un modello finché non è completamente soddisfatta del risultato. “A volte mi capita di essere pronta per uscire e di ritrovarmi in mano un filo e qualche perla: è già successo che mi sia inventata una collana, così, su due piedi”.
Gioielli artigianali particolari
Elisa racconta che quando lavora alle sue creazioni entra in una specie di mondo a parte: lascia fuori il resto e si gode un momento perfetto, dove non c’è niente che non va. Però la passione non basta: ci vuole tempo, impegno e tecnica. Elisa parla delle diverse lavorazioni, mostra il filo di una collana dove ogni gancio è incatenato a mano, indica le spirali perfette dell’incatenatura “a orefice”.
È precisa e accurata nei dettagli: i suoi gioielli possono non piacere a tutti, però la qualità del lavoro e dei materiali non si discute. “Lavoro con zama galvanizzata, una lega che non si rovina nel tempo e non dà problemi di allergia. Utilizzo spesso le pietre dure ma anche quando uso perle in resina scelgo il metacrilato, la migliore delle resine in commercio”.
La serietà e l’impegno che Elisa dedica a creare orecchini, braccialetti e collane non passano inosservati: alcuni negozi hanno avviato con lei un conto vendita e molte ragazze scelgono i gioielli di “I miei particolari” per un evento o un’occasione speciale, magari chiedendo un accessorio studiato su misura.
E i gioielli artigianali di “I miei particolari” sono stati protagonisti di un evento speciale qualche tempo fa: un parrucchiere della zona propone a Elisa, che ora vive e lavora a Oderzo, di partecipare come modella ad una sfilata organizzata dal suo salone. La ragazza accetta, e chiede che le modelle indossino le sue creazioni: il successo è immediato!
Uno sguardo al futuro
I riscontri positivi ricevuti fin qui hanno da poco spinto Elisa ad aprire una pagina Instagram dedicata solo ai suoi gioielli su e a stampare i primi biglietti da visita. Vorrebbe avere più spazio per sviluppare la sua attività e sogna un negozio tutto suo dove proporre le creazioni di “I miei particolari”.
Nel frattempo continua a sperimentare stili e accostamenti, dedicando tempo alla ricerca dei materiali. Il suo compagno la sostiene, malgrado il tavolo di casa sia perennemente occupato da fili, perle e attrezzi da lavoro. E non potrebbe essere altrimenti, perché Elisa non sa immaginare una vita senza i suoi gioielli (senza di “loro” come li chiama lei).
Per lei creare è una necessità, oltre che un piacere: è la fatica ripagata dai sorrisi di chi indossa le sue creazioni. Le collane, i braccialetti, gli orecchini di Elisa sono adatti a chiunque voglia qualcosa di unico, per regalarsi l’emozione di guardarsi allo specchio e riconoscersi: “Sì, adesso sono io”.
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