
Preparato, coerente, determinato: se Luca dell’azienda agricola biologica Agriluska mi vedesse mentre scrivo probabilmente scoppierebbe a ridere. E mi chiederebbe se davvero sto usando questi tre aggettivi per descrivere lui.
Un colpo di testa e un colpo di fulmine
Lo farebbe perchè Agriluska nasce come una scommessa un po’folle: un colpo di testa seguito da un colpo di fulmine. Luca racconta, con estrema franchezza, che una mattina si è svegliato pensando: “Voglio creare un’azienda agricola”. Così, dal nulla, senza preparazione, senza un obiettivo preciso.
Decide di prendere in affitto un pezzo di terreno, lo fa analizzare e scopre che la terra è completamente svuotata, senza nutrimento: colpa di uno sfruttamento eccessivo e dell’uso esagerato di sostanze chimiche. Prova comunque a piantare qualcosa e il primo anno è un disastro: non nasce nulla, solo erbacce ed acari.
Irene Luca (Credit: Agriluska)
Ed ecco il colpo di fulmine: Luca si innamora di quella terra e decide di riportarla in vita. Si mette a studiare (“Una cosa che non avevo mai fatto prima”, dice), frequentando i corsi del CIPAT Veneto e iniziando a confrontarsi con altri giovani agricoltori, sopratutto sulle tecniche agricole biologiche: lo sapevate che le radici del rafano, spaccando la terra, possono sostituire l’aratura? O che anche le colture non produttive sono utili perchè nutrono il terreno? Luca impara questo e molto altro.
Prodotti naturali, tecniche antiche
Oggi conduce l’Azienda agricola biologica Agriluska con sua moglie, Irene: insieme coltivano due ettari di terreno divisi in tre appezzamenti, uno lasciato a riposo, uno dove si producono ortaggi e il terzo dedicato alla coltivazione del farro.
Luca e Irene praticano tecniche di coltivazione antiche, rispettose della natura e dei suoi equilibri: l’irrigazione a goccia, per non sprecare acqua, il sovescio, una tecnica di fertilizzazione naturale che sfrutta le sostanze cedute dalle piante tagliate e lasciate nel terreno, la rotazione delle colture, che permette alla terra di riposare per prepararsi ad accogliere nuove piante.
Zucche Ortaggi (Credit: Agriluska)
Scelte ben precise nel segno della sostenibilità, anche quando si tratta di decidere cosa coltivare: Luca preferisce gli ortaggi delle varietà rustiche, ad esempio. Sono diversi dagli altri? Sì, perchè sono più vicini alle specie originarie. Hanno subito meno incroci, per questo rendono meno e sono a volte più brutti di quelli che consumiamo abitualmente: però sono anche decisamente più resistenti e più sani.
Anche la coltivazione del farro risponde a logiche precise: è il cereale più antico che abbiamo, presente sulla terra fin dal neolitico. Certo, a differenza di carote, cavoli e zucchine non lo si può mangiare così com’è: per questo Luca decide di cercare qualcuno che possa trasformarlo per lui in farina, pane, pasta: nascono le prime collaborazioni sul territorio.
Il bello di darsi una mano
“Il territorio sono persone che si danno una mano per valorizzare il posto dove vivono e renderlo più bello“, dice Luca: una definizione troppo bella per non metterla subito in pratica. Così, inizia a cercare persone che abbiano voglia di aiutarlo: chiamando a raccolta gli amici per piantare le patate, o appoggiandosi a mulini locali per macinare il farro.
Il pastificio del Mulino Terre Vive trasforma anche la farina dell’Azienda agricola biologica di Luca e Irene in pasta: caserecce, tagliatelle, fusilli prodotti da farina macinata a pietra e impastata con acqua di risorgiva. La pasta, poi, viene trafilata al bronzo e fatta essiccare a bassa temperatura: il risultato? Niente tossine, meno zuccheri e un sapore integro, pieno, che dà soddisfazione.
La pasta… …Il pane antico… … nel piatto!
Tra le collaborazioni avviate da Luca ce n’è una nata da pochissimo: la farina di Agriluska, il Miele di Lea prodotto da Anna Silvia e Rudy dell’Azienda Agricola Pezzutto Rudy e l’arte di Antonella e Lorenzo di Manhattan Bakery sono diventati un biscotto croccante e profumato. Mi concedete un pizzico di legittimo orgoglio? Le tre aziende dell’area sandonatese si sono incontrate proprio attraverso Fatti Raccontare!

La bontà e la sostenibilità dei prodotti di Luca e Irene sono riconosciute sul territorio e diversi ristoranti attenti alla qualità delle materie prime li scelgono per preparare i loro piatti e sperimentare: ad esempio lo chef della Taverna al Boccale, notissimo locale di Portogruaro, ha scelto il farro di Agriluska per presentare al Salone del Gusto di Bibione un piatto ricercato e salutare con noodles, chicchi di farro fritto e verdure di stagione.
Vogliamo parlare della collaborazione con Slow Food per valorizzare il Fagiolo Verdon di Quarto d’Altino o di quanti negozi di prodotti alimentari vendono la pasta e la farina di Luca? La lista è lunga e potrebbe continuare.
Una questione di scelte
Eppure Luca e Irene non vogliono far crescere troppo Agriluska. Il motivo è tanto semplice quanto logico: la loro Azienda agricola biologica rispetta i tempi e le regole della natura, come i contadini di un tempo. E chi può assicurare che un raccolto non vada in malora per una tempesta o che le verdure siano sufficienti a soddisfare le richieste di tutti i clienti?
I prodotti dell’azienda Le ceste natalizie
Se l’azienda crescesse, sarebbe necessario assumere personale “E quando assumi qualcuno, ne diventi responsabile” dice Luca. “Dovrei iniziare a utilizzare sostanze che proteggano il mio farro dal vento facendolo restare basso, oppure sfruttare il terreno in maniera più intensiva, impoverendolo. E non voglio farlo“.
Una scelta difficile ma coerente. Del resto, per Luca e Irene, è tutta una questione di scelte: conoscono bene i meccanismi che regolano il mercato attuale dei prodotti agricoli e sanno che, dietro gesti semplici e quotidiani come fare la spesa o decidere cosa mettere in tavola, ci sono logiche globali complesse, con un impatto pesante sull’ambiente e sulla salute delle persone. Per questo vogliono rimanere piccoli: una dimensione a misura d’uomo che valorizza la qualità del cibo e la bellezza delle relazioni.
Credit: Agriluska
A proposito di bellezza, sentite come Luca descrive un chicco di farro: “E’ un piccolo puntino pieno di cose. Quando germoglia, già sa dove sono il cielo e la terra e anche se è minuscolo dà vita ad una pianta altissima: un equilibrio perfetto”. La storia di Agriluska è tutta qui, in quattro frasi piene di stupore: e basta un piccolo seme prezioso per raccontarla.
Link utili:
Indirizzo: Via Monte Peralba, 30027 – San Donà di Piave
Facebook: https://www.facebook.com/agriluska/
Instagram: https://www.instagram.com/agriluska/
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