Imparare a cucinare? Tutti possono farlo, con Monica

Credit: Alberto Barosco

Pensate ad una cosa che proprio non vi piace fare. Fatto? Bene. Ora pensate di doverla fare almeno due volte al giorno. Tutti i santi giorni. Ecco, ora avete un’idea di come si sente chi non ama cucinare. Cucinare è una necessità per tutti: per questo Monica è convinta che sia fondamentale aiutare le persone ad avvicinarsi al cibo, a imparare a cucinare, a stare in cucina con piacere.

Cucinare è una tradizione di famiglia

Veneta, cresciuta tra i campi e i vigneti di Salgareda, in Provincia di Treviso, per Monica i primi ricordi legati al cibo passano dalla cucina della nonna. Con 70 bocche da sfamare nella sua famiglia di origine, la nonna di Monica aveva imparato a cucinare con quello che c’era: piatti contadini, semplici ma curati, legati alla terra e alle sue tradizioni.

Monica diventa consapevole che tutto ciò che la natura offre è preziosissimo, impara dalla sua famiglia a rispettare la terra e il ritmo delle stagioni, vive ogni giorno il legame tra cibo, tradizione e territorio. Anni dopo, quando va a stare da sola, sceglie di cucinare per se stessa e per gli altri mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti, convinta che le nostre scelte quotidiane possano fare la differenza.

Credit: Andrea Gilardi

Il suo amore per la cucina nasce proprio in questo periodo: Monica è curiosa, le piace creare, sperimentare, parlare con le persone. Decide così di specializzarsi nella vendita di attrezzature per la cucina, impara le tecniche di cottura e conosce una cucina più sofisticata, più bella ed elegante.

Inizia le prime esperienze come formatrice, proponendo corsi di cucina per adulti e ragazzi, nella convinzione che “Ognuno ha il diritto di mangiare ogni giorno e di mangiare bene“.

Tutti possono cucinare

Proprio per questo la società di Monica si chiama “Tutti possono cucinare”, una realtà tagliata a misura delle sue passioni.

“Il cibo è viaggio, affetti, tradizioni, sensazioni, curiosità, e ognuna di queste dimensioni si può esplorare”: la voce di Monica si anima mentre parla. Esplorare, studiare, imparare e poi mettere in pratica. Ma come?

Promuovendo il territorio, prima di tutto. Nel suo blog Monica scrive di cibo e di cucina, ma soprattutto parla di eccellenze enogastronomiche ed eventi legati alla terra, alla cultura e alle tradizioni: un viaggio alla scoperta della Valle di Primiero, una cena in vigna sotto le bellussere

Credit: Alberto Barosco

Monica sa che in cucina c’è posto per tutti, per questo ha da poco sviluppato un progetto con un nome che parla da solo: Cucina disagiata. I disagiati ai fornelli vorrebbero imparare a cucinare ma pensano di non essere all’altezza. Sudano freddo alla sola idea di invitare gli amici a cena o di scegliere l’affettato al banco dei freschi. Vorrebbero sperimentare, ma hanno la sindrome dell’arrosto bruciato. Monica raccoglie il loro SOS, dando consigli pratici su ricette e preparazioni, collaborando alla buona riuscita di una cena o di un evento, creando interventi formativi ad hoc.

Cucinando si impara

Sì, perchè una delle cose che Monica ama fare è insegnare: non solo agli adulti, come ha fatto durante il progetto “Alice nel paese del Green” promosso da Forcoop Cora, ma anche ai bambini e ai ragazzi.

Ai bambini dell’asilo nido Monica fa scoprire il cibo con un percorso che coinvolge i cinque sensi: i bambini sentono il suono della frutta e della verdura, le annusano, le toccano. Piano piano, imparano da dove vengono e cominciano ad utilizzarle: ecco allora che la patata schiacciata diventa puré e la polpa di zucca viene usata per preparare un risotto. Così facendo, i bambini sperimentano, educano il loro gusto, socializzano, superano le proprie paure. Monica mi racconta di aver conosciuto un bambino che prima di allora non aveva mai voluto toccare il cibo: durante i primi incontri restava appena cinque minuti, silenzioso, poi se ne andava. Poco per volta ha iniziato a partecipare alle attività e a prendere in mano frutta e verdura: a fine percorso era così entusiasta che non voleva staccarsi dal tavolo di lavoro.

Per i ragazzi, invece, imparare a cucinare è spesso una necessità. Pensate a chi ha i genitori che lavorano tutto il giorno o agli universitari fuori sede: è meglio riscaldarsi al microonde un piatto pronto o farsi una pasta sul momento? Ragazzi e adolescenti, però, non si accontentano di “farsi da mangiare”: vogliono anche preparare piatti sfiziosi, invitare gli amici e cucinare per loro, conoscere l’origine di un cibo. Da dove viene il cous cous? Quando si mangia? Come lo preparo?

Dunque, se è vero che tutti possono imparare a cucinare, è vero anche che cucinando si impara: a stare insieme, a confrontarsi, ad esprimere se stessi. Perchè, direbbe Monica, in cucina “si litiga, si fa pace, si ride, ci si innamora“: com’è successo a lei, innamorata della cucina, della sua terra e della vita.

Link utili

Blog: monicacampaner.it/

Instagram: www.instagram.com/monica.campaner/

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