
Oggi vi racconto più storie nello stesso articolo, parlando di prodotti a km 0 in Veneto. La regione dove abito è sempre stata un territorio attento alla tutela e alla promozione dei prodotti locali. Non per niente, la prima legge regionale sui prodotti a km 0 è stata approvata proprio in Veneto nel 2010.
Per “Prodotti a km 0” si intendono prodotti agricoli venduti e consumati a poca distanza dal luogo di produzione. La definizione è controversa: come si misura, ad esempio, la “poca distanza”? E quali altre caratteristiche devono avere i prodotti, ad esempio in tema di stagionalità e qualità della produzione?
Al momento non esiste una legge nazionale che regolamenti il settore e le differenti leggi regionali a volte sono in contraddizione tra loro. Aspettando gli aggiornamenti normativi, io intanto vi accompagno alla scoperta dei migliori indirizzi dove trovare prodotti km 0 in Veneto.
1. Agriluska – San Donà di Piave (VE)
Iniziamo da un’azienda a cui sono molto affezionata: sto parlando di Agriluska, a San Donà di Piave. Agriluska è una piccola realità nata dalla scommessa un po’folle di Luca (che lui definisce “un colpo di testa”).
Un giorno, dal nulla, decide di creare un’azienda agricola: acquista un pezzo di terreno, lo fa analizzare e scopre che è completamente prosciugato: sfruttata fino all’osso, la terra non produce. Il raccolto del primo anno restituisce qualche erbaccia e poco di più.
Luca non si arrende e inizia a studiare, frequentando corsi di formazione specifici: impara a conoscere le tecniche di coltivazione naturale, l’agricoltura biologica, la complementarietà tra piante e terreno. Applica quello che ha imparato, e la sua azienda agricola prende vita.
Oggi gestisce Agriluska insieme a Irene, sua moglie: tre piccoli appezzamenti, uno lasciato riposare, uno dedicato alla produzione di verdure e ortaggi di stagione e il terzo riservato al farro.

È proprio il farro il prodotto più conosciuto di Luca e Irene: “È il cereale più antico che abbiamo“, spiega Luca. Per lavorarlo e trasformarlo in farina, pasta e pane, Agriluska collabora con mulini e pastifici del territorio. Tra i prodotti a base di farro troviamo:
- Pasta integrale, in diversi formati, prodotta insieme al Mulino e pastificio Terrevive di Rossano Veneto;
- Farina di farro integrale macinata a pietra;
- Farro integrale, l’ingrediente perfetto per insalate estive, zuppe e torte salate. Mai provato al forno con formaggio e prosciutto? Datemi retta: fatelo.
Agriluska però è anche riscoperta dei prodotti km 0 in Veneto e delle varietà più antiche di ortaggi: come il fagiolo Verdon, o la farina di mais Pignoletto d’Oro, la regina delle farine da polenta.
Cos’ha di diverso questa azienda? Un’incredibile coerenza dietro ad ogni scelta, e la voglia di coltivare ogni metro e ogni chicco con impegno e stupore. Quasi con tenerezza: perché è dando tempo al tempo e spazio al buono che nascono i sogni migliori.
2. Colonia Agricola – Vascon (TV)
Ci spostiamo di una ventina di chilometri o poco più e andiamo a Vascon, in provincia di Treviso. Qui ci aspetta la Colonia Agricola, un progetto di sostenibilità e inclusione sociale.
Colonia Agricola coltiva verdura e ortaggi con metodi di produzione sostenibile, dando un’occupazione a persone seguite dai servizi sociali e sociosanitari locali. Attraverso la pratica agricola, i lavoratori hanno la possibilità di riscoprirsi, ritrovando fiducia in sé stessi e nel loro valore.
Rispetto è la parola chiave: rispetto delle persone, dei tempi di ciascuno e dei ritmi della natura. I prodotti biologici a km 0 coltivati in Veneto da Colonia Agricola nascono così: stagione dopo stagione, giorno dopo giorno, in un progetto che unisce lavoro, attenzione e impegno.
Ortaggi, farine, miele, frutta: i prodotti dell’azienda si possono acquistare nella bottega interna:
- conserve e sottoli fatti artigianalmente dall’azienda;
- dolci, biscotti, prodotti da forno preparati sul posto;
- pane artigianale di giornata;
- verdura e frutta fresca;
- prodotti a km 0 da aziende selezionate del territorio.
Ma non basta: Colonia Agricola ospita anche un ristorantino e una caffetteria: spazi piccoli, ma che sembrano fatti apposta per coccolare l’ospite e farlo sentire a casa. Molte delle proposte sono vegetariane o vegane, nel rispetto della filosofia sostenibile dell’azienda. Io però ho il sospetto che ci sia anche qualcos’altro: la voglia di sorprendere, proponendo piatti insoliti e sempre diversi, con un menù che cambia anche più volte in una settimana.
Se gli interni sono a misura di coccola, gli spazi esterni hanno l’ampiezza accogliente di una vecchia casa colonica ristrutturata. Ascoltate il rumore della fontana che chiacchiera e chiocciola e le risate dei bambini tra lo scivolo e la casetta di legno. Ora, immaginate i tavoli all’aperto, sotto il verde dei salici o protetti da una grande tenda bianca: che dite, non vi sembra un posto perfetto per una sera d’estate?
3. Cibolo – San Donà di Piave (VE)
Torniamo a San Donà di Piave, ma allarghiamo un po’il punto di vista: benvenuti da Cibolo, il negozio di prodotti alimentari a km 0 in Veneto che tutti vorrebbero.
Ad accoglierci, Nicola e Massimo : il primo è l’inventore di Cibolo, l’uomo dalle idee audaci che guardano al futuro, il secondo è il padrone di casa perfetto. Insieme, ci accompagnano in un piccolo scrigno dove la tavola è sempre apparecchiata e i prodotti del territorio arrivano da aziende produttrici locali scelte con cura.
Pasta, farine, conserve, miele, vini locali, olio d’oliva: la scelta non è facile, né per i due ragazzi, né per il cliente che entra. Nicola e Massimo, però, hanno due regole a cui non trasgrediscono mai:
- Andare a trovare le aziende agricole di persona e sperimentare i loro prodotti prima di proporli in negozio. Tutto quello che Cibolo offre arriva dall’esperienza diretta: e Nicola e Massimo non sono gente che si accontenta. I contatti arrivano dai mercati locali, dalla conoscenza diretta, dal passaparola: una rete che sa di relazioni autentiche e di produzione sostenibile.
- Dare spazio a produttori diversi, in modo da far conoscere sempre nuove aziende. “Vogliamo promuovere il maggior numero possibile di imprese” raccontano “per questo i nostri fornitori cambiano continuamente. E i clienti lo apprezzano“.
Ah, quando dico che “la tavola è sempre apparecchiata” non sto scherzando: tra i colori caldi e il legno scuro di Cibolo c’è un tavolo da pranzo rotondo. Sta lì, proprio di fronte all’entrata. E cambia mese dopo mese, a ricordarci quanto è importante rispettare la stagionalità e il tempo giusto per ogni cosa.

Del resto, ci vuole tempo anche per scegliere i prodotti di Cibolo: non solo i grandi classici della tradizione, ma anche i prodotti più insoliti. Come la zucca in saor, ad esempio, o la pasta fatta con la farina di mele, o il riso Carnaroli nella versione scura.
E poi, c’è tutta la gamma dei prodotti sottovuoto e pronti da rigenerare. Ma qui cambiamo argomento, dunque non vado oltre: per saperne di più, leggete l’articolo che ho già dedicato a Cibolo nel mio blog.
4. Il granaio – Vicenza (VI)
Parliamo ancora di prodotti a km 0 in Veneto e restiamo ancora in un negozio: stavolta andiamo a Vicenza, a conoscere Il Granaio di Eva e Nadia.
Eva e Nadia sono due sorelle vicentine: gentili, sorridenti e con le idee estremamente chiare. Per loro la sostenibilità e una questione di abitudine e di benessere: per questo, hanno creato il negozio di prodotti sfusi più fornito di Vicenza.
Prodotti senza confezioni e fornitori locali: il binomio perfetto per rispettare l’ambiente e proporre un modo diverso di fare la spesa. “All’inizio la cosa più difficile è stata vincere la diffidenza“, racconta Eva. I clienti sono abituati a scatole di cartone e bottiglie di plastica e hanno qualche dubbio sulla provenienza dei prodotti.
Eva e Nadia, allora, spiegano: raccontano la loro idea di impresa e le collaborazioni con aziende produttrici del territorio, facendo nomi e cognomi. Un giorno alla volta, la clientela si allarga e il Granaio diventa il riferimento per la spesa di tutti i giorni per molte persone del quartiere e della città.

Le proposte del negozio sono tante, e le ragazze vogliono aumentare ancora l’assortimento:
- Pasta in diversi formati, riso bianco, nero, integrale
- Diversi tipi di farina, anche integrale
- Legumi e cereali
- Detersivi e prodotti per la casa
Le proposte, però, sono tantissime: insieme alle aziende agricole biologiche del territorio, ad esempio, Il Granaio propone il servizio di ritiro in negozio di verdure fresche di giornata. I clienti possono prenotare la loro cesta, che viene consegnata a Eva e Nadia il giovedì, direttamente dai produttori.
Un servizio comodo per portare in tavola prodotti sani, genuini e di stagione: e poco male se una verdura o un ortaggio non sono disponibili, perché un temporale ha scombinato i piani. Vengono sostituiti con altro, nel rispetto delle leggi di natura.
L’iniziativa che è anche un esempio di rete sostenibile: e alla forza delle relazioni, Nadia e Eva ci credono, eccome. Proprio per questo hanno deciso di aderire alla Rete delle Botteghe Sfuse e Indipendenti, un gruppo organizzato che riunisce 26 negozi italiani di prodotti sfusi. Se è vero che l’unione fa la forza, qui siamo nel posto giusto: perché le due sorelle vicentine sono forti, anzi, fortissime.
5. Orti a pedali – Portogruaro (VE)
Torniamo in provincia di Venezia: stavolta siamo a Portogruaro, un’incantevole cittadina di canali, portici e antichi palazzi dell’entroterra. Qui i prodotti km 0 in Veneto arrivano su due ruote: merito di Orti a Pedali, il progetto avviato da Tamara quasi due anni fa.
Attenta alla sostenibilità da sempre, Tamara prende ispirazione da un’iniziativa simile di cui è venuta a sapere da un amico, e inizia a consegnare i prodotti delle aziende agricole locali in bicicletta. Anche in questo caso, i fornitori sono selezionati con cura: solo imprese vicine che coltivano i loro prodotti in modo sostenibile.
Tamara vuole conoscerli, a uno a uno, e mettere subito in chiaro le regole: niente sostanze chimiche, no ai pesticidi, metodi di produzione tracciabili. Ne va della qualità dei prodotti che consegna e, soprattutto, della salute dei suoi clienti. Con il sole o con la pioggia, Orti a Pedali gira per le strade del centro e per i viottoli delle città vicine: e il giro di consegne si allarga, anche grazie al web.
I clienti, infatti, possono prenotare la spesa via WhatsApp, Telegram o tramite il sito internet di Orti a Pedali: un servizio in più, ma anche un modo per organizzare efficacemente il lavoro e il percorso.

Così, Tamara consegna prodotti buoni, sani e di stagione a clienti attenti, che tengono alla qualità del loro cibo:
- Cereali, legumi, pasta e riso del territorio;
- Farine e prodotti da forno delle aziende locali;
- Verdura e ortaggi, rigorosamente di stagione
- Vini e bevande prodotti con metodi naturali.
Un progetto che cresce per una donna vulcanica e intraprendente: sì, perché Tamara ha altre sorprese in serbo per il futuro. Volete saperne di più? Continuate a seguire il mio blog: vi racconterò la storia fino alla fine.
6. Venedia Fattorie – Eraclea (VE)
Bastano pochi chilometri per arrivare all’ultima tappa del nostro viaggio: siamo ancora in provincia di Venezia, a Eraclea, vicino al mare. Questa volta, però, andiamo a incontrare prodotti km 0 in Veneto che vi stupiranno non poco.
Mozzarella di bufala fa rima con Campania o con Puglia, nella mente di tutti noi. Vero, sì, ma non sempre. A sparigliare le carte ci pensa Venedia Fattorie, un allevamento di bufale e capre che ad Eraclea produce formaggi squisiti, con cura, passione e fantasia.
Merito della famiglia Sabino, che inizia l’avventura 14 anni fa: Domenico Sabino, veterinario, decide di avviare un allevamento di bufale in Veneto. Lo segue tutta la famiglia: Antonietta, sua moglie, e poi Sabrina, Antonio e Alessio.
Oggi, sulla via che porta al mare, abitanti della zona e turisti di passaggio trovano un angolo bianco che offre formaggi e prodotti caseari dal sapore sorprendente. Avete mai mangiato lo yogurt di bufala, ad esempio? Un sapore nuovo, fresco e leggermente acquoso. No, aspettate, lo dico meglio: un sapore capace di fregarti alla grande, facendoti passare in pochi minuti da “Ne mangio solo mezzo vasetto” a guardare colpevole l’ultimo cucchiaino rimasto.

Lo stesso vale per i formaggi : la mozzarella di bufala veneta conosciuta in tutta la provincia, il formaggio di capra, la ricotta, al naturale o aromatizzata. Tutti i formaggi, da quelli più freschi a quelli più stagionati, sono fatti a mano, con latte raccolto in giornata.
Ci si alza all’alba, da Venedia Fattorie, per mungere le bufale o le capre. Poi il latte passa al caseificio, per la pastorizzazione e la cagliata. Infine, seguono le fasi di lavorazione e la stagionatura, diversa per ogni tipo di formaggio. Ad essere precisi, è ogni forma di formaggio ad essere diversa dall’altra: perché il latte non è mai lo stesso. Merito dell’alimentazione naturale, e del rispetto per le condizioni di vita degli animali.
I clienti assaggiano, si stupiscono, tornano: Antonietta, i suoi figli e i loro collaboratori sono pronti ad accoglierli: con tutto il gusto del formaggio made in Veneto che non ti aspetti.