Venice Market: il supermercato etnico a Mestre

Venice Market supermercato etnico Mestre

Venice Market è il nome del supermercato etnico aperto da Yousaf Marufkhel a Mestre, a pochi passi dalla stazione. Un luogo perfettamente organizzato ma coloratissimo, dove si respirano profumi e colori nuovi: e dove le persone sorridono.

Sorridono i clienti che entrano e scambiano due chiacchiere con i titolari, sorridono i ragazzi che lavorano con Yousaf e con il suo socio Nazak. Dietro, una storia di imprenditorialità e accoglienza: una storia forte, che vale la pena di raccontare.

Come nasce Venice Market

Yousaf lascia l’Afghanistan nel 2005: la sua famiglia è perseguitata dai talebani e lui decide di trovare rifugio in Europa. Arriva in Italia nel 2014, dopo essere stato anche in Grecia e in Austria.

Gli inizi sono durissimi: Yousaf è solo e non conosce nessuno. Riesce a trovare lavoro dopo qualche mese, ma tanto basta per iniziare: proviene da una famiglia di imprenditori, e non si perde d’animo.

In Afghanistan suo fratello gestiva un ristorante e Yousaf lo aiutava fuori dalla cucina: “Eppure mi basta osservare come si prepara un piatto per imparare subito“, racconta. Anche in Italia lavora in un locale, poi incontra Hamed Ahmadi, fondatore dei ristoranti etnici Orient Experience e Africa Experience a Venezia: viene assunto nel 2018 come chef, poi diventa suo socio.

Nel frattempo, a Mestre Yousaf si dedica ad aiutare i ragazzi immigrati. Mentre parla della sua esperienza accompagna il suo racconto con gesti eloquenti: “Quando arrivi in un paese straniero e hai diciassette o diciotto anni, ti sembra che il mondo sia tuo. Ma è quello che fai a parlare di te: e alcuni di questi ragazzi avevano difficoltà con il rispetto delle regole” .

“Regole” è una parola che torna spesso nei ricordi dell’imprenditore afghano: “In Europa, in Italia, se rispetti le regole troverai sempre qualcuno che ti aiuta”. Lo dice con calore e con convinzione, sorvolando sui momenti difficili della sua esperienza.

Una foto di Yousaf (Credit: Nicola Silverio Photographer)

Parla delle sue conversazioni con i giovani immigrati, di quanto a volte sia stato difficile far capire l’importanza di trattare le persone come avrebbero voluto essere trattati loro per primi. Eppure, a distanza di tempo, questi ragazzi hanno costruito la propria vita in Italia: hanno una casa, un lavoro, una famiglia. “E ancora mi salutano per strada, ancora mi fermano per offrirmi il caffè”, racconta lui.

Mentre lo sento parlare così, non posso fare a meno di sorridere. Nella sua espressione, nel suo modo di spiegare ci sono un calore, una forza e una semplicità capaci di convincere chiunque: non mi meraviglia che abbia saputo farsi strada nel cuore di quei ragazzi. Ne ha aiutati oltre cento, a volte ospitandoli in casa sua e collaborando con i servizi sociali del Comune di Venezia.

Poco più di un anno fa, in piena pandemia, Yousaf ha deciso di aprire un supermercato etnico a Mestre. L’obiettivo? Dare la possibilità di lavorare a chi faticava a trovare un’occupazione, specie durante la crisi del Covid19. “Quando proponevo a qualcuno di venire a lavorare per me, sgranava gli occhi. Un lavoro, in un periodo del genere? Sembrava quasi impossibile”. Eppure, oggi il supermercato è ben avviato e dà lavoro a nove ragazzi.

Ad affiancarlo nell’impresa il suo socio, Nazak Dawlatzay. Nazak ha lasciato la solida attività di autolavaggio di cui era titolare vicino a Roma per trasferirsi qui quando Yousaf gli ha proposto di avviare un’attività insieme. I due soci hanno condiviso tantissime esperienze e il loro rapporto va oltre l’amicizia: “Lui è mio fratello“, dice semplicemente Yousaf.

I prodotti

Venice Market: il nome scelto per il supermercato etnico più grande di Mestre è un omaggio a Venezia: “Una città bellissima“, spiegano i due titolari. All’inizio il negozio si fa conoscere attraverso il passaparola: grazie alla sua attività di ristoratore, infatti, Yousaf è molto noto in città. Quando qualche cliente chiede dove si possano trovare gli ingredienti necessari per preparare i suoi piatti, lo chef gli parla del suo nuovo negozio.

E, davvero, chi entra da Venice Market trova un’incredibile varietà di prodotti, profumi e colori: dalle conserve alle spezie, dalle salse ai cereali sfusi in grandi sacchi.

Tutto è ordinato, pulito, luminoso: e rigorosamente organizzato per settori. Olive del Mediterraneo e peperoni verdi sugli scaffali delle conserve, vari tipi di riso e legumi vicino alla cassa, ovunque prodotti tipici del Medioriente con scritte in diverse lingue, dall’arabo al francese. “I ragazzi che lavorano qui spesso hanno contattato direttamente i fornitori dei loro paesi di provenienza, che poi sono diventati nostri fornitori abituali”, racconta Yousaf.

Per la carne, invece, è tutta un’altra storia: “Vendiamo solo carne italiana“, spiegano i titolari, “per essere sicuri della provenienza e assicurare una perfetta qualità di conservazione durante il trasporto“. Dietro al bancone della carne, infatti, una tabella dettagliata certifica la provenienza delle forniture e la tracciabilità della filiera.

Tutta la carne è Halal: che cosa significa? Halal è il termine utilizzato per indicare tutto ciò che, nella religione musulmana, è conforme alle regole. L’espressione si usa non solo per la carne o il cibo in generale, ma anche per l’abbigliamento, i cosmetici, i farmaci, ad esempio.

La carne, nello specifico, è macellata seguendo un rituale preciso: ovviamente è esclusa la carne di maiale, proibita dalle religione musulmana. Per lo stesso motivo, il Venice Market non vende bevande alcoliche.

Nazak, il socio di Yousaf (Credit: Nicola Silverio Photographer)

C’è anche chi ha tentato di danneggiare il supermercato, mettendo in giro la voce che la carne non fosse davvero halal, e che Yousaf e i suoi ragazzi non gestissero i rifiuti secondo le procedure corrette. Insinuazioni puntualmente respinte al mittente con tutte le prove legali e le documentazioni del caso.

Oggi da Venice Market metà della clientela è straniera, ma l’altra metà è italiana. Entrano, scambiano due chiacchiere con Nazak, sorridono. E sorridono anche i ragazzi che lavorano dietro al banco: mostrano i prodotti, spiegano caratteristiche e differenze, scherzano. Si respira aria di impegno, di storie condivise: aria di casa, quasi.

I progetti per il futuro

Molti tra questi ragazzi hanno lasciato la famiglia nei loro paesi di origine, come Yousaf: da Venice Market a Mestre si sentono accolti, come se avessero trovato una seconda famiglia.

Yousaf ora sta lavorando ad altri progetti nel settore dell’alimentazione e della ristorazione: l’obiettivo che gli sta più a cuore, però, è quello di riuscire a portare i suoi cari in Italia.

Dopo la presa del potere in Afghanistan da parte dei talebani, lo scorso anno, la situazione si è fatta ancor più drammatica. La famiglia di Yousaf è perseguitata da tempo per ragioni politiche e ha già ricevuto numerose minacce: Yousaf l’ha raccontato anche dal palco del progetto “Il mare, la terra, il cuore“, con una testimonianza lucida e forte.

Suo fratello è stato investito da un’auto, e ora è quasi completamente paralizzato. Lo stesso Yousaf metterebbe la sua vita in pericolo se tornasse nel suo paese, come sta chiedendo con insistenza l’attuale regime. L’imprenditore afghano ha già fatto richiesta di ricongiungimento familiare per la moglie e i figli, però mancano nulla osta e autorizzazioni e le procedure non si sbloccano.

Yousaf continua: “Posso dare loro lavoro: posso garantire che le persone che arriveranno avranno una casa stabile e un’occupazione”. Nel frattempo, le notizie che arrivano da Kabul sono preoccupanti, e sono gli stessi familiari a chiedere a Yousaf di rimanere in Italia. “Una delle mie figlie ha quattro anni: al telefono mi racconta che i talebani si sono presentati a casa e nel quartiere. E mi dice: non tornare, papà”.

La sua vita da imprenditore e le sue amicizie di tutti i giorni sono qui: ma il suo pensiero e il suo cuore sono in Afghanistan. È duro sentire il racconto di un uomo che ha aiutato tantissime persone a crearsi una nuova vita, ma che in una situazione così drammatica non riesce a portare qui la sua famiglia e i suoi bambini.

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Yousaf mentre racconta (Credit: Nicola Silverio Photographer)

Già, i bambini. Quando Yousaf parla dei bambini si illumina: ha già lavorato con loro, nella sua veste di chef, e l’esperienza gli è piaciuta, tantissimo. Tanto che uno dei suoi prossimi progetti è trovare un luogo dove aprire un nuovo ristorante e organizzare corsi di cucina rivolti anche ai più piccoli.

Del resto, le sue abilità di cuoco sono ormai riconosciute. Nel 2018 Yousaf ha partecipato a una puntata speciale di Masterchef Italia, spiegando a una delle concorrenti come cucinare un piatto della tradizione afghana e affiancandola nella preparazione. L’anno successivo, invece, ha guidato una delle squadre internazionali di studenti che si sono sfidate in una gara di cucina presso l’Istituto Alberghiero Cornaro di Jesolo, durante l’evento finale del progetto europeo Green Guest.

Intanto, Venice Market continua la sua attività, un giorno dopo l’altro: il supermercato etnico di Mestre è diventato un punto di riferimento, per tutto il quartiere e oltre. E continua a parlare in lingue diverse di un progetto d’impresa solido e bellissimo, che unisce lavoro, formazione e accoglienza.

Link utili:

Indirizzo: Via Piave 67 – 30100 Mestre (VE)

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