Era da un po’che volevo raccontare la storia di un brand che crea candele profumate artigianali: quando ho conosciuto Messy Gio e le sue candele ho deciso che era arrivato il momento di farlo. Cos’hanno di speciale i suoi prodotti ? Se dovessi dirvelo in una sola parola, vi direi “la passione“.
Sembra scontato e anche un po’retorico, me ne rendo conto. Ma davvero, non saprei come altro definire la cura minuziosa e innamorata che Giovanna Rizzoli dedica al suo lavoro. Non è solo ricerca, non è solo gusto del bello: è il desiderio di accompagnare un momento speciale rendendolo perfetto.
Come nasce Messy Gio
Le candele profumate accompagnano la vita di Giovanna fin dall’infanzia: sua madre le accendeva spesso e suo padre prediligeva quelle di un celebre marchio francese, che la figlia gli regalava nelle occasioni speciali.
Si dice che il nostro corpo abbia una memoria istintiva, molto più profonda e antica rispetto alla nostra memoria razionale: e i ricordi d’infanzia, o quelli legati ai nostri affetti, sono potenti. Forse è anche per questo che quando Giovanna inizia a produrre candele profumate artigianali vuole raggiungere risultati di alta qualità, quelli che suo padre apprezzava così tanto.
Messy Gio: un riferimento diretto al nome di Giovanna, nata a Milano 48 anni fa e trasferitasi a Bologna all’età di 20 anni. Di sicuro, nelle sue creazioni c’è molto di personale: i suoi studi, ad esempio, dall’architettura d’interni all’arredamento, fino alla specializzazione in Western Feng Shui. O il suo gusto raffinato ma mai distaccato, che accoglie, valorizza e non ostenta.
Formazione ed esperienza portano Giovanna a esplorare il mondo del colore, come elemento di un’armonia ben orchestrata. Che ha le sue regole, certo, ma che obbedisce a un principio fondamentale: non esiste un colore “giusto” o “sbagliato” per una stanza o un ambiente. Tutto dipende da come viene percepito da chi abita o vive quello spazio.
Certo, poi ci sono alcuni accorgimenti di base da seguire: colori come il verde mela o il giallo puro sono difficili da gestire, ad esempio. Per questo, a meno che non sia il cliente a chiedere una di queste due tinte, Giovanna sceglie solitamente di smorzarle, aggiungendo del viola al giallo e del blu al verde.
Colore, ma anche profumo: prima di scegliere le profumazioni più adatte alle sue candele Giovanna prova, sperimenta, ricerca. Quando sceglie una fragranza, deve esserne convinta: ne va della qualità del risultato, ma anche dell’atmosfera che vuole contribuire a creare.
Un esempio? “Lo scorso anno cercavo un profumo per una candela che evocasse sensazioni e ricordi legati al Natale. La ricerca è stata lunga e ho contattato diversi fornitori, sia in Italia che all’estero: ma non ho smesso di cercare finché non ho trovato la fragranza giusta: il vero profumo del Natale”
Le creazioni di Giovanna
Fragranze ed emozioni, colori che si fondono e materia che si trasforma : sembra il laboratorio di un alchimista, più che quello di una creatrice di candele. E forse è davvero così: perché Giovanna mescola rigore e istinto, indicazioni seguite con precisione e ispirazione.
Come nascono le candele artigianali profumate di Messy Gio? ll processo è complesso, ma anche molto affascinante:
- Scegliere la cera: si parte selezionando il materiale di base. Di solito Giovanna lavora con una miscela di paraffina vegetale, testata e sicura, oppure con la cera di cocco. “Ho provato anche la cera di soia, ma la resa non è la stessa”, racconta.
- Far sciogliere la cera per renderla lavorabile. Per ammorbidire la cera si usa una pentola speciale ad alimentazione elettrica. Inizialmente Giovanna fondeva la cera a bagnomaria, ma il controllo della temperatura era più difficile. “Invece è una fase fondamentale: la cera deve sciogliersi senza raggiungere il punto di combustione”, spiega lei.
- Aggiungere il colore in scaglie. A seconda dell’effetto da ottenere, Giovanna mescola e dosa i diversi pigmenti, affidandosi all’esperienza e alla sua abitudine a cogliere al volo la giusta sfumatura.
- Aggiungere la profumazione, in percentuali precise. A seconda dell’intensità della fragranza, il profumo viene versato e mescolato a lungo, in modo che si leghi alla cera. I fornitori sono selezionati con il rigore di una professionista che vuole il meglio, per sé e per i propri clienti. Alcuni profumi provengono da Grasse, in Francia, una località conosciuta in tutto il mondo per le sue fragranze. Alcuni sono prodotti in Italia da aziende di grande esperienza, mentre altri ancora arrivano dall’Inghilterra.
- Inserire lo stoppino. Sembra l’ultimo dettaglio, invece il diametro dello stoppino, scelto in base alle dimensioni del contenitore della candela, permette di evitare l’ “effetto buco” , così brutto da vedere quando la candela si scioglie.
Ci sarebbe ancora molto da raccontare sul processo di produzione: per esempio che la lavorazione e il tipo di cera utilizzata cambiano se la candela è in un contenitore di vetro o se è decorata, come le rose. Nel primo caso serve una cera più oleosa, nel secondo si utilizza una cera più solida, alla quale viene aggiunta una quantità minima o nulla di fragranza per evitare che la candela risulti oleosa al tatto.
Un prodotto apparentemente semplice, ma con dietro un mondo di tecniche, segreti e accorgimenti: un mondo che Giovanna conosce bene. Ad esempio, sa che non tutte le candele sono uguali e che la loro durata e il modo in cui bruciano dipendono da diversi elementi. Per questo ha creato una piccola guida per i clienti: un delizioso libriccino inserito in ogni confezione che suggerisce come far bruciare la candela e per quanto tempo, evitando gli sprechi.
Ecco: quando all’inizio usavo la parola “passione” mi riferivo – anche – a piccole attenzioni del genere. Come la scelta del packaging, dettaglio fondamentale per accompagnare la candela. Giovanna disegna personalmente la grafica delle scatole, dei sacchetti e delle shoppers, prodotti in tiratura limitata: perché l’oggetto perfetto si intuisce già dal suo contenitore.
Candele profumate artigianali: perché mi piacciono
Anch’io ho ricordi bellissimi legati alle candele profumate, anche se i miei non risalgono all’infanzia, ma a qualche anno più tardi. Per me accendere una candela significa voler celebrare un momento.
Coccolare gli amici dopo cena, magari mentre si chiacchiera assaporando una tisana o sorseggiando un amaro. Ritagliarmi due ore sul divano a leggere, solo per me, con quel tanto di luce che serve e un profumo leggero ma presente che accompagna i miei pensieri. Oppure, creare l’atmosfera giusta per una serata romantica, perché no?
Fatto sta che per me le candele sono legate ai momenti speciali: quelli che poi diventano ricordi speciali. Per questo non le accendo troppo spesso, scegliendo con cura l’istante perfetto. Giovanna – lo so – la pensa allo stesso modo: le sue candele profumate artigianali sono pensate per sottolineare un’emozione e fissarla, come una fotografia sul negativo.
Quando un cliente le chiede una candela personalizzata o quando è lei a regalarla a un’amica, non si tratta solo di scegliere un bel colore e un buon profumo: devono essere il colore giusto e la fragranza perfetta. La ricerca precisa e rigorosa dei profumi migliori, certificati e rigidamente controllati (“sono piuttosto talebana in questo”, scherza Giovanna) non è solo una delle fasi di produzione, ma l’anima di un processo creativo che parte da lontano.
E che arriva lontano, anche: esplorando l’origine delle fragranze e studiando le piante da cui si ricavano, ad esempio. Come è capitato per la violetta di Parma, la vaniglia Bourbon del Madagascar o, più di recente, per il legno di Oud. “Un legno particolare“, racconta la fondatrice di Messy Gio, “che produce una resina profumatissima solo se è attaccato da un parassita, come meccanismo di difesa”.
Chi prova le candele di Messy Gio coglie la differenza: e continua a ricercarla nel tempo. Una delle sue clienti ha confidato a Giovanna: “Quando finiscono, questi profumi mi mancano”. C’è chi si affeziona a una fragranza e a un colore, ma anche chi sceglie di sperimentarne più di uno: anche perché profumi e colori cambiano con le stagioni, variando l’assortimento dello shop online.
Per la prossima primavera, Giovanna ha deciso di proporre qualcosa di nuovo: i profumatori per ambienti, dalle note delicate e fresche. Tè verde, pera e fresia, melograno, peonia: fragranze naturali scelte come sottofondo quotidiano e discreto. Per Pasqua invece Messy Gio ha realizzato delle candele a forma di uovo: uova dai colori pastello che ricordano quelle colorate con le tinture naturali, seguendo le usanze di un tempo.
Affascinante, gentile, attenta all’interlocutore: chiacchierare con Giovanna vuol dire conoscere una persona che vorresti come amica, forse perfino come confidente. E allora perché messy, che in inglese significa “disordinato”?
Quando glielo chiedo, lei scoppia a ridere con la sua bella risata venata di ironia. Poi spiega: “È il disordine della creatività, quella autentica: che sperimenta, sbaglia, impara anche dagli incidenti di percorso”. Mi racconta delle bruciature, dei primi tentativi andati a vuoto: di come ci sia voluto tempo per arrivare a dare del tu alla cera calda e ai colori.
Eppure, dopo due anni di attività, Giovanna è proprio questo: una professionista esperta e appassionata che crea piccoli momenti d’atmosfera. Come un’elegante, sorridente alchimista.
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