Fattibillimo: come possibile, anzi, possibilissimo. È questo il nome che Mara ha dato allo spazio che ha creato a Mogliano Veneto, in provincia di Treviso. Un centro per stare insieme e imparare che siamo tutti diversi: quel ragazzo è alto, quella bambina porta gli occhiali, quell’uomo ha la sindrome di Down.
Come nasce Fattibillimo
Fattibillimo è la casa che Mara Girardi ha acquistato e ristrutturato per ospitare le attività della sua associazione.
Fin da quando era una ragazzina mingherlina e timidissima, Mara ha un occhio di riguardo per le persone che fanno fatica ad emergere e a trovare il loro posto. Lei, il suo posto ha iniziato a trovarlo all’ISEF di Padova: “Una scuola che dà un’incredibile elasticità mentale. All’epoca gli spazi erano pochi e ci spostavamo spesso di sede: qualche volta capitava anche di fare lezione nei locali dell’ospedale psichiatrico” – racconta.
Sia nel periodo di formazione, sia nella sua attività come insegnante, Mara lavora spesso con bambini e ragazzi disabili. Le sue prime esperienze risalgono a 30 anni fa e hanno un’impostazione semplice che Mara mantiene ancora oggi. Si parte dalle competenze primarie: mettersi il giubbotto da soli, mangiare tenendosi puliti, fare le scale senza aiuto. Conquiste apparentemente piccole, ma che possono fare tutta la differenza del mondo.
Mara fa parte anche della Polisportiva Mogliano: cinque anni fa, insieme ad altre colleghe, dà vita al progetto Diverstiamoci, un’iniziativa che, attraverso la danza, riunisce bambini e ragazzi con disabilità fisiche o intellettive e li fa ballare insieme. Anche sul palco.
È il seme da cui nasce il progetto Fattibillimo. Diverstiamoci non ha un luogo d’incontro fisso, anche se sono sempre di più le persone coinvolte: partecipanti, genitori, volontari. Mara ha un’idea: vuole trovare una sede, un posto dove bambini e ragazzi possano condividere spazi e attività. Tutti: grandi e piccoli, normodotati e disabili.
“Quando ho un’idea, non mi fermo finché non riesco a realizzarla”. Mara inizia a cercare, e la scorsa primavera trova il luogo adatto: una vecchia osteria di Mogliano Veneto chiusa da tempo. La acquista a luglio del 2020, a fine agosto partono i lavori di ristrutturazione e a dicembre Fattibillimo apre i battenti.
Lei lo racconta così: “Abbiamo completato il rinnovamento dell’edificio e degli spazi a tempo di record. Merito anche di chi mi ha aiutata, oltre alle ditte esterne: volontari, genitori dei ragazzi, persone che hanno donato gli arredi”.
Il centro è colorato, accogliente, vivo. Anche i mobili, restaurati e ridipinti, sanno di casa e di creatività, di cose vecchie che incontrano nuovi modi di fare: le metafore perfette per Fattibillimo.
Le attività nella casa Fattibillimo
Oggi la casa accoglie 18 volontari e 35 bambini e ragazzi disabili, dal lunedì al venerdì, tre ore al giorno. In questo periodo ovviamente, a causa del Covid, i numeri sono ridotti e i gruppi distribuiti su più turni.
Mettiamo le cose nella giusta prospettiva e parliamo del concetto di “volontari”. Ad aiutare Mara ci sono formatori, psicologi e professionisti, ma anche bambini e ragazzi “dalla seconda elementare all’università”. Da Fattibillimo si arriva, si lavora insieme e ci si aiuta: a tutte le età.
Tra le attività proposte non c’è solo la danza: come si diceva all’inizio, Mara parte dalle basi. La proposta del centro comprende, tra le altre cose:
- attività per sviluppare l’autonomia: lavori quotidiani come pulire le tavole, imparare a disinfettarsi le mani da soli, passare la scopa;
- la preparazione della merenda;
- attività specifiche, decise a seconda del giorno e del tipo di disabilità dei ragazzi presenti: danza, sport, piccoli lavori per sviluppare la manualità fine, restyling di mobili.
Non è semplice organizzare le cose, soprattutto perché il progetto inclusivo di Mara coinvolge tutti, sempre. “In molte iniziative simili, quando si propone un’attività si tende a raggruppare i partecipanti secondo il tipo di disabilità. – racconta – nella casa Fattibillimo, invece, bambini e ragazzi con cinque tipi di disabilità diverse lavorano e giocano insieme”.
La prima cosa che Mara fa è rovesciare la prospettiva: “Noi includiamo gli abili, non i disabili”. Quando arriva un nuovo volontario i ragazzi lo salutano, gli vanno incontro, lo accolgono. Con i più piccoli non è un problema: i bambini non fanno differenze, vedono solo altri bambini, nuovi amici da conoscere, e iniziano a parlare e a giocare da subito.
Con i più grandi invece è difficile ingranare: un po’di imbarazzo, la difficoltà di non sapere bene cosa fare. Sono volontari venuti lì per dare una mano, ma spesso la reazione iniziale è timida e spaesata. “Aspettano le mie istruzioni: ci vuole un po’ di tempo perché si abituino”.
Un po’di tempo, sì: ma poi succede qualcosa. Succede che l’idea di “disabilità” sparisce. Come acqua che evapora, come uno strano odore che scompare quando si apre una finestra: quelle porte e finestre aperte che fanno parte della vita quotidiana di Fattibillimo. È questo che fa dire ai genitori dei bambini e dei ragazzi: “Non ho mai visto mio figlio tornare a casa così felice da un’attività”.
Nuovi progetti
Mara parla del suo progetto con un entusiasmo trascinante: lo stesso entusiasmo con cui è riuscita a coinvolgere un’intera comunità nella sua iniziativa. Un fuoco d’artificio, un ritratto a colori, una musica che ti fa muovere a ritmo anche se non vuoi.
Racconta scene di normalissima, quotidiana, straordinaria inclusione, e di amicizia allo stato puro. Come quando due ragazzini, da un capo all’altro del salotto, intavolano lunghe conversazioni a gesti, sorridendo e capendosi benissimo.
Del resto, non è la prima volta che Mara toglie la prima sillaba all’impossibile. Con Diverstiamoci, ad esempio, ha fatto danzare il suo gruppo di ragazzi speciali su un palco. Più di uno, a dire la verità: come quella volta a Milano, quando sono arrivati primi a un concorso nazionale. Primi assoluti, dopo un viaggio rocambolesco che li ha portati a destinazione 15 minuti prima di entrare in scena, mandando all’aria routine e piani organizzati con giorni di anticipo.
Tutto liscio come l’olio, sempre? No: la fatica è tanta, gli intoppi organizzativi frequenti, e certo non è facile avere a che fare tutti i giorni con un gruppo così eterogeneo di ragazzi. La prima volta che l’ho sentita al telefono, Mara era in macchina. Stava andando a fare benzina e mi ha risposto con il fiatone: “Scusi, ma ho appena finito di svuotare una soffitta da sola”.
A Mogliano Veneto, però, tutti conoscono il suo progetto e le persone danno una mano: con il tempo, gli aiuti economici, i mobili donati per arredare la casa. Molti sono stati restaurati e ridipinti dai ragazzi, come le bellissime sedie azzurre del soggiorno.
Per il futuro, Mara progetta nuove iniziative: l’orto, il giardino da curare, le attività sportive con un maestro della Federazione Italiana di Tiro con l’Arco. E, soprattutto, nuovi progetti che coinvolgono gli ospiti di Fattibillimo e la comunità. Un bar interno, dove gli anziani possono pagare con un’offerta libera, ad esempio. Oppure l’organizzazione di feste di compleanno, con i ragazzi ad aiutare la cuoca o a lavorare come camerieri. “In tutti questi casi, il ricavato andrebbe a loro: un modo per renderli consapevoli del loro valore e sostenerli nel percorso verso l’autonomia“.
Per organizzare al meglio le attività e offrire ai suoi ragazzi una proposta valida ed efficace, Mara si confronta con medici, psicologi e formatori. Da questi scambi sono nate collaborazioni consolidate: come quella con l’ospedale di Camposampiero, in Provincia di Padova, che manda regolarmente alla casa Fattibillimo alcuni dei ragazzi in cura presso la struttura.
Mara è positiva, vitale, estremamente concreta: con lei l’inclusione non è una “teoria” o un “approccio”, ma un modo di vivere. È quando non ci si rende più conto della differenza che si fa inclusione: quando il tuo progetto diventa parte della vita delle persone.
Mara con Fattibillimo ci è riuscita, entrando nella quotidianità dei suoi ragazzi. Quei ragazzi che le mandano messaggi, la chiamano, la cercano. E se per caso c’è un cambio di programma o un imprevisto, la prima domanda è sempre la stessa: “Quando andiamo da Mara?”.
Link utili:
Indirizzo: Via Bianchi, 18 – 31021 Mogliano Veneto (TV)
Facebook: https://www.facebook.com/diverstiamoci
Complimenti a una grande mamma!