Chi entra a “Il Granaio“, il negozio di prodotti sfusi di Eva e Nadia a Vicenza, è accolto dai colori caldi dei cereali, dei biscotti, della pasta: una fila ordinata di sacchi, dispenser e vasi di vetro. Verrebbe voglia di affondarci le mani, anche se, naturalmente, tutti i contenitori sono chiusi.
Un’ispirazione forte
La storia de “Il Granaio” è una sfida combattuta e vinta giorno dopo giorno, un progetto di sostenibilità nato da un’ispirazione e dall’impegno quotidiano di due sorelle affiatatissime. Io le ho conosciute grazie a Laureate in Bottega, il bellissimo blog di Maddalena che parla di donne che hanno deciso di lasciarsi alle spalle gli studi universitari e la sicurezza del posto fisso per aprire un negozio di quartiere.
Anche la storia delle due ragazze vicentine è una storia di cambiamento radicale. Un giorno, Eva sta tornando a casa dopo un laboratorio scientifico organizzato per i ragazzi delle scuole. Siamo nel 2011, Eva è un’operatrice museale e il suo lavoro le piace molto: purtroppo, però, spesso la porta lontano, e lei ha due bambini piccoli. Guidando, Eva riflette: “Ero stanca di una situazione lavorativa che mi impegnava parecchio ma stava diventando sempre meno sostenibile, in termini economici e di tempo”.
Nello stesso periodo Nadia, la sorella di Eva, rientra in Italia dopo diversi anni di lavoro all’estero nel settore della ristorazione. In Spagna Nadia ha raggiunto una buona posizione professionale, ma in Italia le chiedono di ricominciare dalla gavetta: no, così non va.
Una sera, poco tempo dopo, Eva sta guardando la televisione: a Report va in onda un servizio sul Comune di Capannori, in provincia di Lucca, e sulle iniziative sostenibili che promuove. Nella cittadina toscana ha aperto un negozio di prodotti sfusi: per Eva è una folgorazione. Ne parla in casa, ne parla con la sorella: “E se aprissimo anche noi un negozio del genere qui, a Vicenza?” Le due ragazze sono sensibili alle tematiche ambientali e di sostenibilità: in più, Eva lavora già in un negozio per arrotondare le entrate. L’idea piano piano prende forma, e l’entusiasmo cresce: non c’è nulla di simile a Vicenza ed Eva e Nadia sono convinte che molti produttori del territorio accetteranno di collaborare con loro come fornitori.
La diffidenza? Si vince parlando
Le sorelle macinano chilometri: visitano attività e imprese della provincia di Vicenza, incontrando agricoltori e allevatori che hanno la loro stessa idea di sostenibilità. Parlano, spiegano, stringono mani. Conoscono uomini e donne entusiasti che sposano in pieno la loro filosofia: prodotti sfusi significa meno rifiuti, fornitori del territorio a km zero vuol dire sviluppo dell’economia locale e meno emissioni inquinanti.
All’inizio le persone entrano nel negozio con un po’di diffidenza. Sono abituati alla pasta in scatola, ai detersivi in bottiglia. Vogliono essere rassicurati sulla provenienza dei prodotti e sul contenuto di vasi e dispenser: “Ma siamo sicuri che quello che scrivete sulle etichette sia proprio vero?”. Eva e Nadia spiegano, raccontano, parlano dei produttori locali che forniscono i prodotti sfusi venduti in negozio. Poco per volta la clientela si allarga e alcune persone iniziano a frequentare abitualmente il negozio.
Ma chi sono i clienti de “Il Granaio”? C’è la gente che abita nelle vicinanze e sceglie il negozio di Eva e Nadia come “negozio di vicinato” dove fare la spesa. Ci sono le persone che vivono da sole, a cui non sembra vero di poter acquistare liberamente i prodotti in piccole quantità. Ci sono gli anziani, che nel negozio ritrovano l’atmosfera delle botteghe di una volta: el casoin, il negozietto alimentare sotto casa, che in Veneto era l’istituzione del paese dopo il sindaco, il prete e il farmacista.
E poi ci sono le famiglie: quelle che scelgono i prodotti sfusi per la colazione, il pranzo e la cena di tutti i giorni. Arrivano anche da fuori: ormai hanno preso le misure della loro dispensa e sono organizzatissimi con contenitori, vasi e bottiglie. Fanno la spesa acquistando l’occorrente per due o tre settimane: molti prodotti si conservano per diverso tempo e allora, perché no?
Costruire reti locali
Eva e Nadia credono nella forza delle relazioni: uno più uno per loro fa tre, e alle volte anche quattro e cinque. Con i loro fornitori locali condividono valori e obiettivi, aiutandosi a vicenda: “Il Granaio”, ad esempio, fa parte dell’Associazione Agritour dell’Alto Vicentino che riunisce agricoltori e botteghe del territorio.
Le aziende agricole biologiche aderenti, insieme ad altre imprese agricole della provincia di Vicenza, si sono accordate per suddividere tra loro le produzioni in base alle caratteristiche di ciascun terreno. L’obiettivo è aiutarsi a vicenda e poter offrire, tutte insieme, una buona gamma di prodotti, pur differenziandosi rispetto ai produttori che adottano metodi di coltivazione tradizionale. Se sulla mia terra crescono bene le zucchine e sulla tua le carote, io produco zucchine per tutti e due e tu farai la stessa cosa con le carote: così sia la mia azienda che la tua potranno offrire ai clienti entrambi gli ortaggi. In stagione, si intende, e senza che questa scelta comporti uno sfruttamento intensivo del terreno o una coltivazione a monocoltura.
“Durante il lockdown i supermercati consegnavano la spesa a casa: per loro era facile organizzarsi” racconta Eva “Tutte le aziende che fanno parte di Agritour si sono rimboccate le maniche: chi ha messo lo spazio per stoccare i prodotti, chi i furgoncini per le consegne, chi ha fatto da centro di raccolta degli ordini… in poco tempo sono riuscite a mettere in piedi un servizio simile con i prodotti del territorio, anche freschi, coprendo l’area dell’alto vicentino”.
Nel loro negozio Eva e Nadia organizzano anche laboratori di autoproduzione, in collaborazione con la green coach Carla Spessato : si tratta di incontri in cui si impara a preparare da sé, in casa, prodotti come i cosmetici, i detersivi e molto altro. “Il Granaio”, inoltre, ospita spesso serate in cui i produttori che collaborano con il negozio si presentano e si raccontano: un’occasione in più per promuovere le aziende locali e far crescere il territorio.
Non tutto e subito
Acquistare locale per salvaguardare la qualità e la tracciabilità di filiera, scegliere prodotti sfusi per diminuire i rifiuti da smaltire e ridurre l’utilizzo delle risorse ambientali. È davvero possibile farlo nella quotidianità? Oggi abbiamo tutti sempre meno tempo, eppure tutelare il pianeta è sempre più necessario.
“Ogni venerdì pomeriggio, grazie all’Azienda agricola biologica Orti di Sant’Angelo che collabora con noi, consegniamo verdure fresche ai clienti che ce le richiedono: le prenotazioni si chiudono il giovedì e le verdure sono raccolte il venerdì mattina. A volte, però, dobbiamo spiegare che nella cesta ci sono prodotti diversi da quelli prenotati. Come mai? Magari c’è stata una pioggia anomala per la stagione e si sono salvate solo carote e patate, che crescono sotto terra”. Gli effetti del cambiamento climatico sono evidenti: anche nella nostra vita di tutti i giorni.
L’educazione dei giovani può dare una grossa mano: Eva e Nadia raccontano che una loro cliente, insegnante alle superiori, ha portato alcune classi a visitare il negozio. Una lezione in cui le due sorelle hanno spiegato cosa vuol dire concretamente “sostenibilità” e che differenza può fare la scelta di prodotti sfusi. Il risultato? Alcuni ragazzi sono tornati con i loro genitori, per far conoscere loro il negozio e per avvicinarli alla visione green de “Il Granaio”.
Ci sono persone che entrano e ci dicono di voler cambiare stile di vita. Ma da dove si comincia? Eva sorride: “Suggeriamo loro di iniziare un po’alla volta, partendo da una cosa sola: i detersivi, ad esempio, oppure la pasta e i cereali per il mattino”. Non si può avere tutto subito, e spesso le cose diventano più facili se, in famiglia, più di una persona condivide la scelta di cambiare abitudini: da soli tutto è più difficile.
I prodotti sfusi fanno la differenza
Anche Eva e Nadia si sono sentite un po’ sole, per qualche tempo: non c’erano altri negozi di prodotti sfusi nelle vicinanze, nessuna esperienza simile con cui confrontarsi. Un giorno, al SANA, il Salone Internazionale del Naturale di Bologna, le sorelle incontrano il referente di un’azienda che vende contenitori : è lui ad indirizzarle verso la Rete delle Botteghe Sfuse e Indipendenti, un gruppo organizzato che riunisce 26 negozi che vendono prodotti sfusi in tutta Italia.
Eva e Nadia approfondiscono i contatti ed entrano a far parte della rete: un gruppo di negozianti che condividono le stesse esperienze e le stesse difficoltà, sostenendosi a vicenda. “Insieme è più facile elaborare nuove strategie, trovare la soluzione ad un problema comune, confrontarsi su dove reperire i prodotti” raccontano le ragazze “Nel tempo, ci si conosce tutti e si condividono anche i momenti di gioia e le difficoltà”.
Qualche mese fa la Rete delle Botteghe Sfuse e Indipendenti ha lanciato “Green Friday”, un’iniziativa a cui ha aderito anche “Il Granaio”. Il 29 novembre dello scorso anno alcuni negozi della rete hanno deciso di devolvere a Legambiente il 10% dell’incasso della giornata: la somma raccolta è servita a sostenere un progetto per la salvaguardia delle tartarughe marine.
Eva e Nadia vorrebbero offrire ai propri clienti una scelta più ampia di prodotti e diventare un punto di riferimento per la spesa quotidiana. Per loro la coerenza è fondamentale: “Non possiamo far passare un messaggio di sostenibilità e rispetto per l’ambiente nel nostro lavoro e comportarci in modo diverso nella nostra vita quotidiana”. Per questo, continuano ad approfondire le tematiche green e a parlarne con le persone che entrano nel loro negozio. Piantano piccoli semi, Eva e Nadia: in qualcuno mettono radici, e tanto basta per fare la differenza.
Link utili:
Indirizzo: Via Alessandro Volta 23, 36100 – Vicenza
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