“Orti a pedali” è il nome dell’attività che Tamara ha avviato poco più di un anno fa: in sella alla sua fida bicicletta, Tamara consegna prodotti a km zero a Portogruaro e nelle città vicine.
I prodotti a Km zero arrivano in bicicletta
“Hai voluto la bici? Adesso pedala!”. È una frase che tutti ci siamo sentiti dire, almeno una volta nella vita. Tamara la sua bici l’ha voluta, eccome: e ora pedala tra Portogruaro e i comuni vicini, consegnando frutta, verdura e prodotti alimentari del territorio casa per casa.
Un giorno d’estate del 2019 Tamara va a trovare il titolare della Fattoria di Sara e Giulia, a Fossalta di Portogruaro: Denis è un amico e la sua azienda agricola produce pasta e prodotti da forno da grani antichi. “Per caso devi andare verso Venezia?” chiede Denis a Tamara “Perchè?”, domanda lei.
Denis spiega che deve andare a portare la sua pasta ad un ragazzo di Zelarino, che consegna a domicilio verdura, frutta e prodotti alimentari del territorio. In bicicletta.
Tamara non ci pensa due volte: “Voglio farlo anch’io nella mia zona!”. Si è appena ritrovata senza lavoro dopo molti anni passati in un supermercato e decide di seguire la sua intuizione. Il tempo di informarsi, organizzarsi come si deve per gli aspetti legali e la logistica, acquistare una bici adatta, e l’avventura di Orti a Pedali inizia.
Le prime aziende a credere nel progetto sono la Fattoria di Sara e Giulia – ovviamente – e Orto storto, un’azienda agricola di Portogruaro che produce verdura e ortaggi. Poi, grazie al passaparola, alle segnalazioni di amici e fornitori e a qualche incontro casuale (o forse non così casuale) le aziende che collaborano con Tamara aumentano.
Come funziona Orti a Pedali
Ora Orti a Pedali è in grado di offrire ai propri clienti diversi prodotti:
- Cereali, farine, pane, pasta e prodotti da forno biologici da aziende del territorio;
- Frutta, verdura e ortaggi coltivati con metodi rispettosi dell’ambiente: niente pesticidi, agricoltura biologica, rispetto della stagionalità;
- Vini da piccoli produttori che rispettano la biodiversità e limitano l’uso di macchinari nella coltivazione, nella raccolta e nella trasformazione dell’uva;
- Succhi di frutta, birra e altre bevande prodotte con metodi naturali;
- Prodotti della Bottega del Mondo, che aderisce al circuito commercio equo e solidale: riso, tè, caffè, cioccolato e prodotti per la cura della persona, spezie.
I clienti possono ordinare i prodotti via WhatsApp, Telegram o attraverso il sito internet di Orti a pedali: le zone servite comprendono Portogruaro, Concordia Sagittaria e Fossalta di Portogruaro. Una volta ricevuto l’ordine, Tamara organizza la consegna, in sella alla sua bici a tre ruote.
Le Chiedo come faccia a gestire tutto da sola. Mi risponde con un sorriso: “Se si vuole, si fa tutto”. Del resto, non ci si poteva aspettare altro da una persona capace di accendersi per un’idea, dire “Figo, lo faccio!” e trasformare l’entusiasmo in un progetto concreto.
Certo, programmare le consegne, rispettare i tempi e cercare i fornitori giusti non è facile. Per Tamara, però, la coerenza è fondamentale: “Voglio vedere in faccia le persone che producono il mio cibo”. E sceglierle, rispettando i valori in cui crede. Per questo, i rapporti con i fornitori sono regolati da contratti precisi: niente pesticidi, niente diserbanti che contengono glifosato, rispetto dell’ambiente dalla semina alla trasformazione.
I clienti apprezzano: vogliono mangiare bene, cercano prodotti sani, che mantengano le loro proprietà naturali e i valori nutrizionali corretti quando arrivano in tavola. “Tra i miei clienti ci sono ragazzi di trent’anni, famiglie, persone anziane: scelgono “Orti a pedali” perché tengono alla loro salute e alla qualità di ciò che mangiano”.
Le reti locali, i social, il passaparola
Le relazioni grazie a cui si è sviluppato “Orti a Pedali” danno valore ai piccoli produttori locali. “Sono convinta che tra piccoli bisogna aiutarsi”, dice Tamara. Per questo, non negozia mai sul prezzo: le aziende agricole con cui collabora garantiscono prodotti sani e di qualità, e il loro valore va riconosciuto e remunerato.
Durante il lockdown “Orti a Pedali” non ha interrotto le consegne, per continuare a dare un servizio ai propri clienti e aiutare i fornitori. “Molte aziende con cui lavoro hanno dovuto limitare le attività: “Orti a Pedali” ha permesso loro di vendere alcuni prodotti anche nel periodo di chiusura forzata”.
Le persone che vedono passare Tamara e la sua bicicletta vanno a cercare la sua pagina sui social: il passaparola funziona anche su Instagram e Facebook. Del resto, Tamara è convinta che il web possa dare una mano alle piccole attività, eccome. Per questo, dedica una sezione del suo sito alle aziende con cui collabora: una piccola “vetrina virtuale” per farle conoscere e spiegare come lavorano.
Caricare i prodotti, girare in bicicletta, gestire le relazioni: “È stato un anno molto impegnativo”, ammette Tamara, “però mi sono divertita tanto, malgrado la fatica”. L’attività cresce e “Orti a Pedali” adesso guarda al futuro con nuovi progetti, tutti all’insegna della sostenibilità.
Una parola che per Tamara ha un significato preciso: “Sostenibilità vuol dire impattare il meno possibile sull’ambiente, scegliendo prodotti locali, riciclando, autoproducendo“. Con “Orti a Pedali” Tamara lancia un messaggio concreto e diretto: sono le abitudini a fare la differenza, partendo da quello che mettiamo in tavola tutti i giorni.
Link utili:
Sito web: https://www.ortiapedali.it/
Facebook: https://www.facebook.com/ortiapedali
Instagram: https://www.instagram.com/ortiapedali/