Oggi vi porto con me in un luogo magico: Panaraida a Santa Cristina in Val Gardena. Panaraida è un parco per bambini, ma vi assicuro che tutta la famiglia si divertirà un mondo. Dieci tappe, dieci giochi in legno uno diverso dall’altro: se volete trascorrere mezza giornata tra risate e meraviglia, questo è il posto che fa per voi.
Dove si trova
Per arrivare a Panaraida dovete raggiungere l’imbocco est della Val Gardena: in una decina di minuti arriverete a Santa Cristina. Da lì, basta seguire le indicazioni per il Monte Pana: prendendo una salita ripida ma ben asfaltata si raggiunge velocemente un parcheggio dove potete lasciare l’auto a pochi euro per l’intera giornata.
Di fianco al parcheggio ci sono le funivie che salgono al Mont de Sëura, tre o quattro alberghi con ristorante e… una bellissima distesa di erba verde che più verde non si può! L’accesso a Panaraida si trova tra il parcheggio e gli hotel ed è segnalato da funghetti rossi e dai nanetti del bosco, che indicano la strada.
Fermatevi per qualche minuto a studiare la mappa del parco, ma fatelo solo per avere un riferimento lungo il vostro percorso. Lasciate perdere qualunque indicazione su livelli di difficoltà e tempi di percorrenza: a Panaraida si butta via l’orologio e tutto è facile e accessibile, pensato apposta per i più piccoli.
Prendete la via di terra battuta che costeggia l’area occupata da alberghi e ristoranti e poi iniziate a salire lungo lo steccato che divide in due il prato, lasciando alle vostre spalle l’area delle giostrine di fianco all’ultimo hotel. I bambini protesteranno, ma per convincerli dite loro che vi aspetta un parco giochi ancora più bello: è la pura verità!
Bastano trenta metri di salita per arrivare alla prima stazione – gioco di Panaraida: un’anticipazione di quello che il parco offre, tra continue scoperte e il gusto di giochi semplici fatti apposta per stimolare la curiosità dei bambini. Noi ci siamo stati lo scorso agosto, e i nostri bimbi hanno due e cinque anni: non hanno sentito la fatica, c’erano solo sorrisi, grida di entusiasmo e sguardi pieni di meraviglia.
Ogni tappa del percorso si inserisce perfettamente nell’ambiente, intrecciandosi con l’acqua, l’aria e il bosco: anche questo è un modo per educare i più piccoli alla scoperta, alla montagna e al rispetto della natura.
Caratteristiche del sentiero
Panaraida a Santa Cristina in Val Gardena è un percorso adatto a tutti: semplicità è la parola d’ordine. Per arrivare da una tappa a quella successiva ci vogliono pochi minuti e il sentiero è agevole, con alcuni tratti di dolce salita e nessun ostacolo di rilievo.
Quando camminiamo in montagna siamo equipaggiati con uno zaino porta-bambini. Lo avevamo portato con noi anche questa volta, ma non l’abbiamo usato perché anche Massimo, il nostro bimbo più piccolo, ha sempre camminato (anzi, come vedete nelle foto aveva anche lui il suo mini-zainetto…).
Diverse famiglie affrontano il percorso con il passeggino da trekking: è un’ottima soluzione, perché il sentiero di Panaraida non presenta difficoltà o grossi dislivelli. L’unica difficoltà è l’attraversamento del piccolo ruscello, ma con un po’di collaborazione il problema si supera agevolmente.
In ogni caso, vi riporto comunque qualche indicazione di massima sulle caratteristiche principali del sentiero, in modo da darvi qualche informazione in più:
- Lunghezza del percorso: 2,5 km.
- Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti, dicono le guide. Noi in realtà ci abbiamo messo tre ore a completare il percorso ad anello. Non c’era troppa gente, malgrado fosse agosto, e questo ci ha permesso di fermarci un po’di più nelle tappe più divertenti.
- Dislivello: 150 m, tra salita e discesa. Parlare di salite e discese a Panaraida, però, può trarre in inganno: quasi non ci si rende conto del dislivello, perché i percorsi da una stazione-gioco all’altra sono brevi, senza tratti impegnativi.
L’ingresso al parco è gratuito: va calcolato solo in costo del parcheggio, che è di cinque euro per l’intera giornata. Come si diceva, dal parcheggio si segue il sentiero che passa davanti agli hotel, poi si sale lungo il prato e si incontra la prima stazione.
Attraversando lo steccato, il percorso continua con la seconda stazione: le prime tappe sono tutte sul prato, in una vasta area aperta e lievemente in salita. Da qui, si prosegue verso il bosco, dopo aver attraversato il ruscello. Il sentiero nel bosco è forse il tratto più suggestivo, sia per i bambini che per gli adulti: prendetevi tutto il tempo che serve per esplorare, perché ne vale davvero la pena.
Il percorso si conclude sulle rive di un laghetto, un piccolo biotopo naturalistico al sole, tra leggende, piante acquatiche e voglia di distendersi al sole. Da qui, attraverso un piccolo tunnel, si imbocca il sentiero che ci riporta al parcheggio da cui siamo partiti. Panaraida è un percorso ad anello,
Il sentiero prende avvio in un’area totalmente pianeggiante: un prato verdissimo attraversato dalla piccola stradina. Dopo le prime stazioni, si prosegue lungo un’area leggermente in salita, con i primi alberi. Andando oltre, si scende per tornare all’inizio della passeggiata, nella zona del parcheggio e degli hotel: bastano meno di dieci minuti a piedi lungo il sentiero o attraversando i prati per ritrovarsi al punto di partenza.
Dopo aver visto insieme le caratteristiche principali del tragitto, scopriamo le diverse tappe del percorso, una ad una. Siete pronti? Seguitemi, si parte!
La carrozza a cavalli
La prima stazione del parco giochi naturale Panaraida a Santa Cristina in Val Gardena vi aspetta a pochi metri dagli alberghi, proprio all’inizio del prato che porta alle prime pendici della montagna.
Due cavalli in legno, scolpiti con semplicità, sono attaccati con funi robuste ad un piccolo carretto. Guai a definirlo così davanti ai bambini! Vera, la mia bimba più grande, ci è salita sopra immediatamente, proclamando a gran voce: “Io sono la principessa del bosco!” Non che Massimo sia stato da meno: lui ha puntato subito il cavallo più vicino mettendo in chiaro: “Quetto è il mio cavallo!“
Il meccanismo di funzionamento della carrozza a cavalli è semplice: i bambini dondolano avanti e indietro e i grandi… spingono cavalli e carretto! L’unica cosa a cui fare attenzione è l’equilibrio cavalieri: reggete i più piccoli in groppa ai cavalli, perché i due animali sono scolpiti quasi a grandezza naturale.
Ci sarà un po’ di trambusto al momento di ripartire, perché difficilmente i bambini si allontaneranno subito da questa prima, piccola stazione gioco. Consolateli, perché basteranno pochi passi per arrivare alla seconda stazione: a suo modo, ancora più affascinante della prima.
Il cinema delle Dolomiti
Signore e signori, che lo spettacolo abbia inizio! Nella seconda tappa del nostro percorso è la natura ad invitarci ad ammirarla.
Sì, perché a poca distanza dalla carrozza a cavalli troviamo il cinema delle Dolomiti, una piccola arena fatta di tronchi di legno di cirmolo, profumatissimi. Nel punto più ampio di tutto il prato, gli alberi si aprono come se fossero la tenda di un palcoscenico, offrendo alla nostra vista lo spettacolo delle montagne che circondano la Val Gardena.
Dentro il cerchio di tronchi, i visitatori trovano un piedistallo e un cannocchiale: regolarlo non è facile, ma se ci riuscite potrete ammirare ancora meglio il paesaggio. E se non ci riuscite, come è successo a noi? Pazienza: la vista è comunque molto bella e lungo il muro di tronchi ci sono altre piattaforme dove potersi affacciare. Ognuna ha il nome di una montagna, in corrispondenza con le cime del paesaggio.
Spiegare il funzionamento del cannocchiale ai bambini non è stato semplice, soprattutto perché quel benedetto aggeggio non funzionava neanche a pagarlo. Per fortuna mio marito aveva un piccolo binocolo nella tasca esterna dello zaino: problema risolto!
Il percorso acquatico
La terza stazione del parco giochi Panaraida a Santa Cristina in Val Gardena è una delle più amate dai bambini, specie quando fa caldo. Il ruscello che scende dalle montagne, infatti, quando arriva al prato si trasforma in una piccola pozza d’acqua.
Chi ha ideato Panaraida ha pensato bene di sfruttare la circostanza, creando due piccoli stagni affiancati e un percorso acquatico. Da qui, infatti, l’acqua scorre lungo diverse canalette mobili che i bambini possono spostare e girare. Dopo aver immerso le manine nella canalette, i piccoli si divertiranno un mondo a interrompere o far ripartire il flusso d’acqua, grazie ad una serie di tappi e di piccoli pezzi di legno che si incastreranno come piccole dighe.
I genitori, invece, potranno approfittare delle sedie a sdraio a disposizione a poca distanza dai due stagni. Attenzione, però: l’acqua è una tentazione troppo forte, specie per i più piccoli. Meglio sorvegliare, per evitare che si bagnino i piedini. L’alternativa? Scarpe e calzini di ricambio e… via agli spruzzi!
Il labirinto di tronchi
Lasciandoci alle spalle il percorso acquatico, prima di addentrarci nel bosco e arrivare al cuore di Panaraida troviamo il labirinto di tronchi. Questa è una delle tappe più belle dell’intero percorso, per grandi e piccoli.
Siamo di fronte a un un piccolo labirinto disposto a cerchio. I percorsi e gli incroci sono segnati da ceppi di legno di varie altezze e i bambini possono decidere di trovare la via camminando a terra oppure salendo sui tronchi. Inutile dire che la seconda opzione è quella più gettonata!
Scambi, scontri, piedini che salgono e scendono, a volte qualche discussione per una mancata precedenza. Il bello del labirinto di tronchi, però, è che prima o poi tutti arrivano alla meta: un piccolo palco dove gli esploratori gridano vittoria e danno buffissime indicazioni a chi ancora sta cercando la strada.
Ce la farete a resistere, o con la scusa di accompagnare i vostri bambini vi lascerete tentare anche voi dall’avventura? Io vi consiglio di provarci: è davvero divertente!
Il guado del ruscello
Ancora tronchi, ma stavolta hanno un ruolo diverso: servono ad attraversare il ruscello senza bagnarsi! Sì, perché per arrivare al bosco bisogna passare per un torrentello, lo stesso che alimenta gli stagni del parco acquatico.
I bambini non si fanno certo problemi a saltare da un tronco all’altro: anzi, vorranno ripetere la traversata ancora e ancora. Solo i più piccoli potrebbero avere qualche problema. In questo caso, niente paura: il ruscello si attraversa in braccio a mamma e papà, oppure con un balzo, dove le distanza tra le rive si riduce.
Forse il guado del ruscello è il solo punto del sentiero in cui le scarpe da trekking o gli scarponi da montagna fanno comodo: il torrente è poco più di un rivolo, ma se serve un aiuto ai bambini, i grandi devono mettere le scarpe a mollo.
Niente paura, comunque: una soluzione si trova, magari chiedendo una mano ad altre famiglie: una scusa in più per fermarsi, scambiando quattro chiacchiere e un sorriso.
Le casette sugli alberi
Il bosco: pini, larici, un soffice tappeto di foglie, tantissime pigne. E un profumo irresistibile: il profumo della libertà e dell’avventura. Le prossime stazioni – gioco sono le più belle di Panaraida: tra gli alberi e i cespugli echeggiano le risate dei bambini e le conversazioni dei grandi.
La prima tappa del percorso nel bosco ci porta alle casette sugli alberi. Che siano il rifugio di una banda di furfanti, la taverna dei pirati o le dimore degli elfi, una cosa è certa: preparatevi a sostare un po’più a lungo tra scale di corda, botole e scivoli insoliti.
Ci sono anche i ponti tibetani, per passare da una casetta all’altra, e le passerelle. I più piccoli tentano di passare con un po’di timore, ma è un’attimo: basta prendere confidenza con il fondo ballerino delle assi sospese e il gioco è fatto.
Stavolta convincere i bambini a proseguire sarà davvero difficile: anche perché quasi sicuramente conosceranno altri piccoli esploratori. Potreste anche proporre ai nuovi amici di continuare il percorso insieme: tantissime frequentazioni sono nate proprio da una passeggiata in montagna, e Panaraida non fa eccezione.
L’altalena gigante
Preparatevi a grida di stupore e meraviglia, perché a volte le dimensioni contano, eccome: soprattutto se stiamo parlando di un’altalena. La prossima attrazione di Panaraida, infatti, è proprio un’altalena gigante, legata ai rami di due grandi alberi e costruita intrecciando solide corde.
Un’altalena a tre posti, due ai lati e uno in mezzo, il più ambito: ci stanno comodamente tre adulti, e so di cosa parlo, perché l’ho provata anch’io. Del resto, Panaraida a Santa Cristina in Val Gardena è il posto giusto per tornare un po’bambini.
Per salire sull’altalena c’è sempre la coda: forse è per questo che i gestori del parco hanno pensato di aggiungere una seconda giostra. Stavolta l’altalena è legata agli alberi da corde lunghissime, come se fosse un pendolo: l’oscillazione è ampia e lenta e i bambini scoprono meravigliati un ritmo diverso, lasciandosi cullare dal vento.
Il sentiero nel bosco, però, continua: bastano poche decine di metri per raggiungere un’altra tappa del percorso: e stavolta, il divertimento è davvero per tutti.
Il tiro al bersaglio delle pigne
Effetto Luna Park: non c’è un altro modo per descrivere quella specie di inevitabile formicolio che prende anche il più composto dei visitatori di fronte al tiro al bersaglio delle pigne.
Bastano una tavola di legno di pino e tre buchi di diversa grandezza, dal più grande al più piccolo. Chi vuole cimentarsi nella sfida raccoglie una pigna dal terreno e prova a farla passare attraverso i fori, uno alla volta.
Sempre più difficile, sempre più coinvolgente: sono in pochi ad abbandonare dopo i primi tentativi, e i più bravi vengono incoraggiati a continuare per mostrare la loro abilità.
No, non sto parlando solo dei bambini: qui sono spesso gli adulti a giocare, con i figli che fanno il tifo per loro. Vi sorprenderete a non voler andare via, un po’per il gusto della sfida e un po’per l’atmosfera da festa di paese che si sarà creata attorno a voi: provare per credere!
La funivia in legno
Una passeggiata di pochi minuti e usciamo dal bosco, per le ultime due tappe del percorso. La prima ci porta alla funivia in legno: una giostra che sfrutta il funzionamento delle carrucole per far vivere ai bambini l’emozione di una discesa veloce ma sicura.
La giostra, infatti, scivola da una piccola collinetta: i bambini salgono a bordo di un carrellino in legno a quattro posti che l’adulto lascia andare. Nessun timore, però: l’impianto frenante rallenta la discesa e rende l’arresto molto dolce.
L’unico problema è riportare il carrellino in quota: genitori e bambini spingono e tirano, ma anche qui è più un gioco che una vera fatica. E, una volta raggiunta la cima della collinetta… via, per un’altra corsa!
Il laghetto
Il sentiero di Panaraida a Santa Cristina in Val Gardena si conclude sulle sponde di un piccolissimo laghetto. Benvenuti al biotopo acquatico: un gioiellino che sembra fatto apposta per invitare a rilassarsi.
Infatti, ai bordi del minuscolo specchio d’acqua ci sono sedie a sdraio in legno che somigliano alle chaise longue delle spa: perfette per distendersi al sole.
Il laghetto, poi, ospita piante acquatiche, ninfee e, nella stagione giusta, nidiate di girini: “Sono vermi?“, ha chiesto Massimo. Non ho nemmeno avuto bisogno di intervenire, perché Vera ha subito risposto: “No, sono i cuccioli delle rane!“. (Va da sé che poi la discussione è continuata: a Panaraida non ci si ferma mai alla prima domanda).
Per i più coraggiosi, il laghetto propone anche un percorso Kneipp: noi abbiamo deciso di non farlo, perché si era alzato il vento, ma qualche turista ci ha provato e sembrava piuttosto entusiasta.
A valle del laghetto, il sentiero riprende in discesa, per condurci in cinque minuti al punto di partenza. Dopo la nostra avventura tra prati, ruscelli e boschi una sosta ci voleva. Abbiamo scelto un piccolo chiosco e ci siamo concessi un pranzo-merenda sfizioso: la degna conclusione di una visita a Panaraida.
Quando andare e come arrivare
Il parco è accessibile tutto l’anno, ma il periodo migliore per godersi in pieno Panaraida a Santa Cristina in Val Gardena sono senz’altro i mesi che vanno da aprile a ottobre, salvo temperature particolarmente rigide. Gli orari di apertura e chiusura non sono indicati, ma in primavera e a inizio autunno vi suggerisco di preferire le ore più calde della giornata.
Copritevi bene, e portate sempre una maglia in più, anche in tessuto tecnico o semi-tecnico: il rischio di un abbassamento imprevisto della temperatura c’è sempre, dopotutto, siamo a 1.700 metri di altezza. Anche un buon paio di scarpe da trekking è utile: intendiamoci, il sentiero è percorribile anche in scarpe da ginnastica, ma come abbiamo visto in qualche tratto potrebbe esserci dell’acqua ed è sempre meglio non bagnarsi i piedi.
Da qualsiasi parte d’Italia voi proveniate, per arrivare a Panaraida dovete comunque raggiungere Santa Cristina in Val Gardena. Ci sono due alternative:
- Se arrivate da est / sud est, attraverso le dolomiti venete, raggiungete Canazei in Val di Fassa affrontando il Passo Fedaia. Passate oltre, e salite di nuovo scavallando il Passo Sella. Se soffrite di mal d’auto, meglio fare il viaggio a stomaco vuoto o con una colazione leggera, perché curve e tornanti non perdonano.
- Se invece cercate un’alternativa meno panoramica ma più agevole, prendete la A22, l’Autostrada del Brennero. Dovrete percorrerla in direzione nord fino all’uscita di Ponte Gardena e da lì dirigervi verso est. Una volta superata Ortisei, in un quarto d’ora si arriva a Santa Cristina.
Raggiunto il piccolo centro, che merita anche una breve sosta per una passeggiata, cercate i cartelli stradali che indicano il Monte Pana. Nei pressi dell’ufficio postale troverete una strada che si inerpica per la montagna: imboccatela e in pochi minuti di curve e salita arriverete al parcheggio di Panaraida.
Credetemi: se avete in programma una vacanza in Val Gardena questo bellissimo parco giochi immerso nella natura è una tappa da non perdere. I vostri bambini vi ringrazieranno, e anche voi vi godrete qualche ora di leggerezza e sorrisi.
Link utili:
Indirizzo: Strada Pana 45, 39047 – Santa Cristina in Val Gardena (BZ)
Sito web turistico ufficiale della Val Gardena: https://www.valgardena.it/
Facebook: https://www.facebook.com/Panaraida
Instagram: https://www.instagram.com/panaraida/