
Frary’s è un ristorante etnico specializzato in cucina greca e mediorientale a pochi passi dalla Basilica dei Frari, a Venezia. Il locale ha aperto più di venticinque anni fa, eppure la sua storia potrebbe essere stata molto diversa: a cambiarla ci ha pensato Federica, l’attuale titolare.
Un ristorante etnico nato quasi per caso
Quando il papà di Federica si trasferisce da Milano a Venezia e decide di aprire Frary’s, dalla cucina escono i classici piatti italiani: pasta all’amatriciana, scaloppine al vino bianco, piatti veloci per gli studenti e i lavoratori che mangiano fuori casa e si fermano da Frary’s.
Dopo qualche anno, Federica inizia a dare una mano al padre: nel locale lavora anche Naief, un ragazzo giordano, che in pausa pranzo si prepara i piatti della sua terra. Anche Federica cucina piatti che vengono da lontano: una delle sue nonne è bulgara, e una parte della sua famiglia ha vissuto in Grecia per molti anni; i sapori della cucina greca sono un’abitudine per lei.
Il locale è piccolo, e chi entra mentre Federica e Nayef stanno mangiando riso alla giordana o moussaka e tzaziki nota subito che sui loro piatti c’è qualcosa di diverso. Alcuni non si limitano ad osservare, ma domandano: “Che cos’è?”. Si fa prima a provare che ad ascoltare spiegazioni, così i due ragazzi fanno assaggiare i piatti a chi lo chiede.

Qualcuno torna e chiede se per caso c’è un po’di quella salsa che ha assaggiato durante l’ultima visita al locale o se hanno ancora quel riso così buono. Le richieste si moltiplicano, tanto che Federica propone a suo padre di creare un doppio menù, in cui i piatti della cucina greca e mediorientale affiancano le ricette italiane: lui accetta con entusiasmo.
Il bello del cambiamento
Dopo qualche tempo Federica diventa titolare del locale e Frary’s si trasforma a tutti gli effetti in un ristorante etnico. All’epoca i locali etnici sono poco diffusi, a Venezia come altrove, ma i clienti apprezzano la cucina dai sapori insoliti, accompagnata dai vini che Federica fa arrivare dalla Grecia, dal Libano e dall’Armenia.
Negli anni il menù si arricchisce di nuove ricette: non solo i grandi classici, come i falafel, l’hummus e i dolmades greci preparati con le foglie di vite, ma piatti kurdi, somali, iracheni. In vent’anni di attività nella cucina di Frary’s si sono avvicendati cuochi e cuoche di molti paesi diversi: ognuno ha lasciato la propria ricetta, un’eredità fatta di viaggi, cultura e ricordi di famiglia. È Federica a tenere traccia di ogni passaggio: è lei a ricordare persone e ricette e ad inserire le più interessanti nel menù del locale.

Il ristorante cresce attraverso gli incontri, in cucina e tra i tavoli. La maggior parte dei clienti sono frequentatori fissi: veneziani, lavoratori, studenti universitari. Anche i turisti italiani e stranieri che pranzano o cenano da Frary’s sono habitué di Venezia, persone che tornano spesso nella città lagunare, facendo tappa fissa al locale. “Alcuni sono diventati di casa: mandano cartoline, si fanno sentire. Lo scorso novembre, quando la città è stata sommersa dall’acqua alta, ci hanno chiamato per avere nostre notizie”, racconta Federica.
Non sorprende che sia così, perché da Frary’s ci si sente subito a casa: i clienti vengono coccolati e le ragazze sono gentili e attente, anche quando il locale è pieno. Al momento di prendere le ordinazioni, per esempio, si informano su intolleranze e allergie, suggerendo i piatti giusti per soddisfare i gusti e le esigenze di tutti. Parlando di intolleranze, il locale è adatto anche a chi soffre di celiachia: “Abbiamo frequentato corsi specifici e seguiamo procedure rigorose per evitare contaminazioni”. A Venezia, su oltre 1200 locali, solo 3 ristoranti sono certificati dall’Associazione Italiana Celiachia, e Frary’s è uno di questi: “La certificazione viene rinnovata ogni anno e i controlli sono molto severi”.
Il ristorante etnico? È veneziano e accogliente.
Quando il vento increspa l’acqua dei canali e il freddo si fa pungente, entrare da Frary’s vuol dire tornare al caldo del Mediterraneo. Federica e le sue ragazze prendono per mano l’ospite e lo accompagnano in Grecia e in Medioriente, seguendo il profumo del pane arabo caldo e delle spezie.
A pensarci bene, forse non c’è nulla di più veneziano di questo ristorante etnico: Veneza è città di viaggi, porto commerciale e luogo dove si incrociano civiltà e culture. Il riso, le spezie, le ricette dall’Armenia, dalla Cina e dal Mediterraneo del sud sono arrivate in Europa grazie a Venezia. Allo stesso modo, la Serenissima è sempre stata un crocevia di persone provenienti da paesi diversi: Ebrei, Armeni, Turchi, Slavi. Gente di passaggio, ma anche persone arrivate a Venezia per restarci.
Da Frary’s l’accoglienza è di casa anche per le persone che lavorano nel locale, italiane e straniere. Ci si organizza per andare incontro alle esigenze di tutti, dandosi una mano a vicenda. Inoltre, Federica collabora da qualche anno con la Cooperativa Sociale Cogess, che promuove progetti di formazione e inserimento lavorativo.

Durante uno di questi progetti, nato per dare un’opportunità di lavoro a donne emigrate, la cooperativa le chiede se è disponibile ad accogliere una ragazza da Frary’s per un tirocinio. Federica accetta: “È stata un’esperienza così bella che non solo ho deciso di assumerla a fine stage, ma ho partecipato ad altri progetti simili”, racconta.
“Le Fie dei Frari”
È così che Frary’s diventa un locale tutto al femminile: Federica decide di aiutare donne e ragazze emigrate in Italia alla ricerca di un’opportunità facendole lavorare in cucina e ai tavoli. I veneziani che frequentano il locale lo sanno, e si danno appuntamento in dialetto per andare a mangiare “Da le fie dei Frari” (dalle ragazze dei Frari), a conferma di quanto questo piccolo ristorante etnico sia conosciuto e amato in città.
Basta entrarci per capire di essere in un posto diverso dal solito: le tinte vivaci delle tovaglie e delle ceramiche marocchine e le pareti dipinte con scene mediorientali e versi di poesie in lingua araba danno il primo benvenuto all’ospite. Poi una delle ragazze arriva al tavolo con i menù, proponendo anche i fuori menù del giorno: noi siamo stati coccolati da Diana, solare e gentile. Avete domande su una ricetta? Volete sapere se un piatto è piccante senza scampo o se è adatto anche a chi non ama i sapori troppo forti? Nessun problema, basta chiedere: e a volte la domanda si trasforma in chiacchiera, e la chiacchiera in risata. Prima, durante e dopo il pasto.

Le foto che vedete danno un’idea dei colori e della varietà dei piatti, ma non rendono giustizia ai profumi e ai sapori, diversi dal solito eppure insolitamente familiari: sanno di cotture lente, di festa, di cene tra amici. Bisogna assaggiarli e annusarli per rendersene conto: e una volta fatta la prova, da Frary’s si vuole tornare.
“Mi hanno proposto più volte di aprire altri ristoranti a Venezia” racconta Federica, “ma non riuscirei a seguirli tutti come si deve: per gestire bene un locale devi starci tutti i giorni”. Frary’s per lei è una seconda casa, quasi una seconda famiglia. Il successo del ristorante non è solo merito delle ricette etniche e dei piatti insoliti, ma anche del clima che Federica è riuscita a creare. E poi ci sono la gentilezza accogliente delle ragazze, il loro sorriso e le loro storie: tutte le storie delle “fie dei Frari”.
Link utili:
Indirizzo: Fondamenta dei Frari, San Polo, 2559 – Venezia
Sito web: http://www.frarysvenezia.it/
Facebook: https://www.facebook.com/Frarys-605774209449317