Laureate in bottega: storie di donne che hanno deciso di lasciarsi alle spalle gli studi universitari e a volte anche la sicurezza del posto fisso per “aprire bottega”, nel senso letterale del termine. A raccontarle nel suo blog è Maddalena, vigevanese di adozione, laureata in Scienze della Comunicazione e titolare del negozio di abbigliamento usato “L’Antina”.
Aprire “quel” cassetto
Maddalena si laurea nel 2009, ma già nel periodo universitario inizia a lavorare nella divisione comunicazione di una Fondazione, a Milano; al suo lavoro principale affianca l’attività di animatrice per bambini.
Lavorare nel settore in cui si è studiato è l’aspirazione di moltissime persone. Maddalena ci è riuscita, eppure… eppure c’è un pensiero che rimane lì, nella cassettiera dei sogni tra le cose che “un giorno farò” : è l’idea di aprire un’attività tutta sua.
Passano dieci anni, e qualcosa nel suo lavoro inizia ad andarle stretto: un giorno, viene a sapere che una delle associazioni con cui è in contatto grazie alla sua attività di animatrice cerca una consulente per la comunicazione. Lavorare come consulente in proprio può offrirle la flessibilità che serve per avviare anche un’altra attività. Maddalena fa due conti e decide di buttarsi: nel 2016 si trasferisce a Vigevano e apre “L’Antina“, un negozio di vestiti usati selezionati che offre anche accessori e oggetti di artigianato realizzati con materiale di recupero.
Non è un salto nel vuoto: Maddalena inizia con un negozio piccolissimo, in una delle vie principali di Vigevano. Qualche anno più tardi riesce a trasferirsi in uno spazio più grande che divide con un’altra ragazza per ridurre i costi: una zona appena più defilata, ma più spazio a disposizione per i suoi progetti.
Il blog “Laureate in bottega”
“Ho capito cosa vuol dire avere un’attività quando mi sono trovata a gestirne una”: Maddalena racconta così la sua esperienza. “Ho fatto degli errori, ma ho anche preso delle decisioni che mi hanno permesso di andare avanti un passo alla volta”.
La sua storia ha tanti punti in comune con quella di molte altre donne che hanno deciso di mettere il loro bagaglio di esperienze e la loro preparazione universitaria al servizio di un sogno estremamente concreto: aprire la loro bottega, il loro negozio di quartiere dove le persone entrano, scambino quattro chiacchiere, acquistano e molto spesso tornano come clienti abituali.
Per raccontare le loro storie, nei primi mesi del 2020 Maddalena ha deciso di lanciare il blog “Laureate in bottega”. In un’era in cui internet ha, sì azzerato le distanze, ma anche messo in secondo piano le relazioni umane, le Laureate in Bottega spesso hanno scelto la dimensione del negozio per sperimentare e portare avanti le loro passioni e le loro convinzioni. Maddalena, ad esempio, attraverso L’Antina sensibilizza i propri clienti ai temi del riuso, del riciclo e del consumo consapevole: le iniziative che il negozio propone sono numerose e non si esauriscono con la semplice esperienza dell’acquisto.
“Molte delle mie colleghe non si limitano a vendere, aspettando che entri il cliente, ma portano avanti un modo diverso di essere bottega”. Così, ad esempio, c’è il bar libreria di Francesca, che oltre al servizio di caffetteria offre spazi dove le famiglie con bambini (ma non solo) possono chiacchierare, leggere e giocare. Oppure il negozio di prodotti alimentari sfusi di Eva e Nadia, che per scegliere i loro fornitori hanno visitato molte aziende locali, creando nel tempo una vera e propria rete.
Voce alle protagoniste
Laureate in bottega nasce proprio per cogliere questa vivacità, attraverso storie di imprenditoria al femminile che creano valore per le persone, la città e il territorio: riscoprendo il piacere delle relazioni, creando occasioni per incontrarsi, curando i clienti uno ad uno.
Nelle storie che racconta, Maddalena mette in luce la passione che anima le imprenditrici, restituendo un ritratto vivo e concreto di donne che hanno preso il coraggio a due mani e hanno dato vita ad una nuova attività. Come ci riesce? Lasciando la parola alle protagoniste e dando voce ai loro ricordi, alle loro esperienze quotidiane, alle sfide che affrontano giorno per giorno.
Non per niente, ogni articolo del blog si conclude con un paragrafo dal titolo “Solo in un negozio fisico può succedere che…”: è questo lo spazio in cui le Laureate in Bottega parlano di situazioni insolite che si sono venute a creare nei loro negozi, raccontano episodi, ricordano un fatto particolare legato ad un cliente. Vere e proprie “storie nelle storie”, che in pochissime righe riescono a spiegare cosa rende le botteghe di quartiere così speciali.
All’inizio Maddalena parla delle botteghe e dei negozi che conosce, poi inizia a ricevere contatti e segnalazioni da tutta Italia. Tutte le protagoniste delle sue storie si sentono parte di un gruppo, si riconoscono nelle scelte e nelle vicende che le altre Laureate in Bottega hanno vissuto: “Ci sentiamo anche noi parte di questa famiglia”.
Un nuovo modo di fare impresa
Un progetto che nasce per raccontare che la felicità si può trovare anche fuori dai percorsi canonici e dalle categorie di pensiero comuni. Anzi, forse si può trovare soprattutto nei sentieri poco battuti, scelti da chi rischia – con coraggio e consapevolezza – e decide di sperimentare un nuovo modo di fare impresa: veicolando valori, riscoprendo relazioni, mettendoci del proprio per dare al cliente quel “qualcosa in più” che è il vero punto di forza dei negozi di quartiere. Maddalena lo riassume così: “Sono persone che vogliono fare negozio in un altro modo, contribuendo al rilancio inconscio dell’Italia”.
In questi giorni, per lavoro, mi sono imbattuta in una frase di Tucidide: “I più coraggiosi sono coloro che hanno una visione chiara di ciò che li attende, della gloria come dei rischi, e tuttavia l’affrontano“. È lo stesso atteggiamento delle Laureate in Bottega: donne con i piedi per terra, preparate e coraggiose, che seguono i loro sogni un passo dopo l’altro.
Link utili:
Blog: https://laureateinbottega.wordpress.com/
Facebook: https://www.facebook.com/laureateinbottega/
Instagram: https://www.instagram.com/laureateinbottega/