
Cos’è il nuno feltro? Non so se abbiate già sentito parlare di questa stoffa calda, morbida e leggera, ma vi assicuro che indossarla è un sogno. Io l’ho conosciuta grazie a Laura Ostan, artigiana di Motta di Livenza, in provincia di Treviso, che lavora il nuno feltro trasformandolo in sciarpe e stole elegantissime. La sua attività si chiama proprio così, semplicemente: Nunofeltro di Laura.
Che cos’è il nuno feltro
Per capire cos’è e da dove viene il nuno feltro dobbiamo viaggiare lontano, nel tempo e nello spazio, e far incontrare passato e presente.
A raccontarmelo è proprio Laura, nel suo laboratorio addobbato a festa. In una mattina di dicembre limpida e fredda mi invita a seguirla sulle orme dei nomadi delle steppe. Sono loro i primi popoli a utilizzare il feltro per ricoprire e riscaldare le loro tende: quelle yurte che legavano cielo e terra, simbolo di una cultura che viveva secondo i ritmi della natura e delle stagioni.
Il galoppo dei cavalli, il viaggio da un accampamento all’altro: sotto le selle, la lana di pecora, che la pressione e il contatto con il corpo dei cavalieri trasformava in feltro. Caldo e resistente, impermeabile e isolante.
Via, via, via… rapidi come il vento, arriviamo ai giorni nostri e cambiamo continente. Un’artigiana australiana, assistita da una collaboratrice giapponese, unisce un velo di lana alla seta, sottile e impalpabile. Un’intuizione, una magia, una data: siamo nel 1992 e nasce il nuno feltro.
Laura lo ha scoperto otto anni fa, grazie a delle foto viste quasi per caso. Affascinata da questa tecnica che crea splendidi tessuti stendendo la lana sulla seta, senza trama né ordito, decide di partecipare ad un laboratorio organizzato durante Abilmente, la fiera dell’artigianato creativo a Vicenza.
Una scelta “improvvisata”, dice lei: a me piace pensare che il destino ci abbia messo del suo, ma non solo. A questo primo corso, infatti, seguono diverse altre esperienze formative, in tutta Italia, per affinare la tecnica e sperimentare il più possibile tutte le potenzialità di espressione del nuno feltro.
Laura si appassiona e continua a studiare, esercitarsi, imparare. Non è un semplice hobby, e lei lo racconta così: “Trovavo sempre tempo per lavorare alle mie stole e alle mie sciarpe“. Qualche tempo dopo, decide di mettere in vendita le sue creazioni, avviando Nunofeltro di Laura.
Come si lavora il nuno feltro
Mentre l’artigiana di Motta di Livenza spiega cos’è il nuno feltro e da dove nasce la sua passione, a me vengono in mente decine di domande. Seta, lana, una sciarpa avvolgente e morbida ma che non è tessuta: com’è possibile?
Laura mi viene in soccorso, invitandomi nel suo laboratorio: il tavolo di lavoro è interamente ricoperto da uno strato di pluriball su cui poggiata una garza di pura seta chiffon. Laura prende della lana da un sacchetto e me la porge. La accarezzo: è soffice e calda. Lei spiega: “È lana merinos, del tutto naturale. Uso anche lana di cammello o di yak, ma solo per le parti decorative, perché l’effetto non è lo stesso”. Poi inizia a spiegarmi la tecnica di lavorazione del nuno feltro, passaggio dopo passaggio:
- Sfaldatura: vengono prelevati piccoli ciuffi di fibre da top di lana cardata e pettinata: la quantità e la consistenza di ogni strappo determinano la qualità del risultato finale.
- Stesura: le fibre vengono stese con cura sulla seta, una accanto all’altra, fino a ricoprire l’intera superficie. La seta è il sostegno a cui la lana si aggrappa durante il processo di infeltrimento. Può essere seta pura, ma anche altri di altri tessuti come garza ed etamina. Tutti naturali, “Altrimenti la lana lo capisce e sente che qualcosa non va“, avverte Laura. Che spiega il processo proprio così, come se stoffa e fibra fossero vive: e lo diventano, certamente, sotto il tocco esperto delle sue dita.
- Bagnatura: una volta completata la stesura, la sciarpa viene bagnata con una miscela di acqua tiepida e sapone di Marsiglia.
- Massaggio e sfregatura: a questo punto, l’artigiana massaggia e sfrega la superficie della sciarpa. “È così che la lana inizia a capire che cos’è la seta“, spiega.
- Arrotolamento: Laura avvolge la sciarpa nel pluriball, formando un rotolo. Poi inizia a lavorarla, come se maneggiasse un mattarello sulla superficie del tavolo. “Se tutto va come deve andare, riesco già a sentire che si sta creando un tessuto unico, dalla consistenza più solida“, racconta.
- Sbattitura: il pluriball viene srotolato e il tessuto che ne esce viene scosso con forza, quasi con violenza.
- Infeltrimento: la sciarpa viene immersa prima nell’acqua bollente e poi nell’acqua gelata, perché le fibre di lana prima si rilassino e poi si aggrappino alla seta, grazie allo shock termico.
“È una lavorazione molto fisica”, spiega Laura. Capisco cosa vuole dire: non si tratta solo di un lavoro di forza, ma anche della capacità sottile di sentire fisicamente la trasformazione. Ci vuole esperienza e ci vuole istinto: lo stesso istinto che, per esempio, fa capire a Laura qual è la temperatura giusta per la prima bagnatura anche senza misurarla.
Le creazioni di Laura
E poi c’è la parte artistica. Le sciarpe e le stole che Nunofeltro di Laura propone sono decorate con figure e disegni. Molti modelli della collezione 2021 – 2022 si ispirano alla street art: i cuori del Love Wall di James Goldcrown a Manhattan, o le opere di Banksy, o ancora quelle dell’italiano Kenny Random nelle città venete.
Anche qui, la curiosità è tanta: stendo la mano sulla stoffa e mi accorgo che le figure non sono dipinte. Nessuna discontinuità al tatto: sto toccando lana su lana. Laura spiega che per le figure più complesse lavora utilizzando sagome delle opere che vuole riprodurre, ingrandite e poi ritagliate.
Anche la lana delle figure viene appoggiata direttamente sulla garza di seta: se la lavorazione fosse diversa, il processo di consolidamento del nuno feltro non potrebbe funzionare. Il disegno, di conseguenza, si crea in corso d’opera. Guardo le forme disegnate con cura, i contorni perfetti, e quasi non ci credo.
Laura mi mostra anche come gestisce i decori più semplici, come le rose: dà forma al fiore a mano, lavorando direttamente la lana per creare i contorni. Vederla al lavoro è stupirsi una volta di più di come un’artigiana esperta riesce a far apparire semplici anche i passaggi più complessi. Dalla scelta del materiale pregiato, selezionando solo lana di qualità e seta pura, fino alla lavorazione artistica, nulla è lasciato al caso. Il risultato è raffinato e sorprendente.
Tutte le sciarpe in nuno feltro di Laura sono uniche, per tecnica e per soggetto. Ne ho indossata una durante l’intervista e, mentre la ripiego con cura, indugio ancora sul tessuto. Dimenticatevi la sensazione artificiale e ruvida del feltro industriale: sotto le dita si percepisce solo morbidezza. In più, la stoffa è calda, eppure estremamente leggera: una stola può pesare davvero poco, arrivando anche a soli centodieci grammi o giù di lì.
Acquistare una stola di Nunofeltro di Laura vuol dire scegliere un’eleganza diversa: che si fa notare, certo, ma soprattutto che si fa ricordare. La stoffa si adatta alla fisicità di chi la indossa, grazie a un materiale che disegna curve e pieghe senza appesantire, mentre tinte e immagini seguono il gusto e lo stile di ciascuno.
Il nuno feltro è versatile e prezioso e si adatta anche ai lavori su misura: non per niente, l’artigiana liventina lavora anche su commissione. Proprio per questo, Laura vorrebbe proporre le sue stoffe anche a sartorie e atelier: “Mi piacerebbe lavorare nel settore delle cerimonie” spiega “Il nuno feltro sarebbe perfetto per un coprispalle, o anche per il corpetto di una sposa che sceglie di celebrare il matrimonio nei mesi invernali“.
Io me le immagino già, spose ed invitate: a vivere tutto il calore di un giorno speciale, avvolte da una nuvola.
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