Il progetto “Scatole di Natale” è un’iniziativa nata grazie ai social che si sta diffondendo in diverse zone d’Italia, compresa la provincia di Treviso. Obiettivo: regalare un sorriso a Natale anche dove i regali, di solito, non arrivano. Ve ne parlo in questo articolo: consideratelo la – bellissima – storia di Natale di Fatti Raccontare.
Che cos’è “Scatole di Natale”
Quest’anno per Natale dovrò pensare ad un regalo in più: ho deciso infatti di partecipare all’iniziativa “Scatole di Natale“, portata avanti dall’associazione Up – I sogni fuori dal cassetto in tutta la provincia di Treviso.
Di cosa si tratta? Gli organizzatori invitano chi partecipa a preparare una scatola molto particolare, scegliendo piccoli doni di regalare per Natale. I regali arriveranno a persone in difficoltà, a chi sta passando un momento di fragilità o di solitudine, a chi sta lottando per superare una malattia. Una volta pronti – e incartati a dovere! – andranno consegnati in uno dei tanti punti di raccolta distribuiti su tutto il territorio della provincia di Treviso.
Il progetto è nato grazie ai social network e lo scorso anno ha potuto contare su tantissime adesioni in tutta Italia, da Milano a Catania. Nel trevigiano la sfida è stata raccolta appunto da Up – I sogni fuori dal cassetto. Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro nata nel 2020 con l’obiettivo di proporre iniziative ed eventi culturali e sociali inclusivi, aperti e divertenti. In una parola: occasioni per stare insieme e costruire relazioni per fare del bene e far stare bene. A chi dona e chi riceve.
“Caro Babbo Natale, noi siamo tutti abbastanza grandi: ma quest’anno siamo tornati a credere nella magia del Natale”: inizia così il video che l’associazione ha girato lo scorso anno, dopo la conclusione del progetto. Nel video, le sale e i corridoi della sede dell’associazione sono strapieni di pacchetti: grandi, piccoli, di ogni forma, colore e dimensione.
Quanti sono? Quattromila. Quat – tro – mi – la abbracci di carta, cartone e pensieri pieni di cura distribuiti in sole due settimane in tutta la provincia di Treviso. Gli organizzatori continuano a raccontare, come nella più bella delle favole: “Non ce l’avremmo mai fatta senza un pizzico di magia: e invece siamo qui, il giorno di Natale, a ricevere i ringraziamenti di chi, anche in un anno come questo, si è sentito abbracciato“.
E quest’anno? Quest’anno la magia si ripete: dall’8 al 19 dicembre, infatti, è possibile partecipare al progetto, preparare le scatole con i doni e consegnarle ai volontari che hanno dato la loro disponibilità nei punti di raccolta.
Come aderire a “Scatole di Natale”
Come per tutte le cose fatte con cura, anche per “Scatole di Natale” ci sono delle regole da rispettare: ma sono regole talmente belle e piene di attenzione che seguirle è un piacere. Di più, una piccola festa che fa danzare il cuore.
Dentro i pacchi, infatti, vanno messi degli oggetti ben precisi:
- Una cosa calda: dei guanti, una sciarpa di lana, un berrettino, un coccolosissimo maglione;
- Una cosa golosa: dai biscotti alle caramelle, apprezzatissime dai bambini;
- Un passatempo: colori e matite, libri, giochi da fare insieme, riviste;
- Un prodotto per la cura del corpo: via libera a profumi, saponette, creme.
E infine, non dimenticate la cosa più importante: un biglietto dedicato alla persona che lo riceverà, con le parole che ognuno vorrà scegliere per augurare buon Natale alla persona che lo riceverà.
Le confezioni non potranno essere più grandi di una scatola di scarpe. Su ognuna, andrà specificato se il destinatario dovrà essere un uomo, una donna o un bambino. Guardando il video dello scorso anno, ne ricordo una in particolare: sulla carta marrone, ben tesa, c’era scritto: “Questo regalo è stato pensato per una donna speciale“. Riuscite a immaginare il sorriso di chi l’ha ricevuto?
Lo scorso dicembre i doni sono arrivati a persone che vivono sole, a malati e disabili, a senza tetto e famiglie segnalate dai servizi sociali, alla mensa Caritas.
L’elenco dei punti di raccolta dove consegnare i pacchetti è disponibile sulla pagina Facebook dell’associazione Up – I sogni fuori dal cassetto. La lista non è ancora definitiva e viene aggiornata continuamente con nuovi indirizzi in località diverse.
Sul territorio la rete si allarga: l’iniziativa è ripresa anche sui siti e sui canali social di altre associazioni, dei comuni e di tante, tantissime persone che vogliono aderire.
Sotto ai post dedicati al progetto c’è chi racconta di aver partecipato lo scorso anno e di volerlo fare anche quest’anno, oppure chi dà la propria disponibilità come punto di raccolta. Un’insegnante ricorda: “Mi sono anche emozionata nell’immaginare chi li apriva. Quest’anno vorrei proporlo ai ragazzi di terza media“.
Un’emozione da condividere
Io invece ho deciso di coinvolgere i miei bambini nella preparazione della scatola. Lo so, non sono della provincia di Treviso, ma abito al confine, in uno dei primi comuni della Città Metropolitana di Venezia: ci sarà senz’altro un punto di raccolta a pochi chilometri da me.
Ho già la scena davanti agli occhi: probabilmente sceglieranno un bambino come destinatario del regalo, e magari discuteranno un pochino tra di loro per scegliere gli oggetti più adatti da regalare.
Poi penseremo all’impacchettamento, con la carta rossa nuova delle grandi occasioni: sarà mio marito a dar loro una mano, perché io sono pessima con pieghe, carta e forbici. E poi, la cosa più importante: il biglietto di auguri.
Il mio bimbo più piccolo non sa ancora scrivere. La più grande, invece, ha appena iniziato a destreggiarsi con le lettere: mi chiederà di aiutarla a preparare un messaggio pieno di parole come “stelline” e “cuoricini”. Entrambi, lo so, useranno tutti i colori della loro scatola per rendere il biglietto bellissimo. E poi, continueranno a chiedermi se il pacco è arrivato, e se è piaciuto a chi l’ha ricevuto.
Ovviamente, racconterò loro che siamo in missione speciale per conto di Babbo Natale: lui è raffreddato, ha la febbre, e da solo non ce la fa a preparare tutti i doni. Stavolta, allora, ha deciso di chiamare a raccolta bambini e famiglie, per dare una mano ai suoi elfi.
Sarà vivo, concreto e coinvolgente, sarà gioia per tutti, seduti sul tappetone del salotto. Ma soprattutto, sarà un modo per insegnare ai più piccoli il valore del dono e della condivisione. In fondo, “Scatole di Natale” è proprio questo: la più bella delle magie, realizzata tutti insieme.
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