Oggi vi propongo qualche idea per regali gastronomici originali. Dimenticatevi la solita cesta, che spesso diventa l’ultima spiaggia o la soluzione di salvataggio: qui si parla di regali che faranno brillare gli occhi e leccare i baffi. Se tra le persone a cui volete fare un regalo ci sono amanti del buon cibo, questo è l’articolo giusto per voi.
1. Cena al ristorante
Tra i regali gastronomici più originali a cui potete pensare, il primo è una cena al ristorante. Le possibilità sono tantissime, e c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Se conoscete i locali preferiti della persona che riceverà il regalo e volete andare sul sicuro, non avrete grosse difficoltà. Ci sono però anche proposte insolite, divertenti o decisamente speciali che potete prendere in considerazione.
Una delle esperienze che ricordo con più piacere del periodo in cui abitavo a Torino è la cena a bordo di un tram storico. L’ho ricevuta in regalo dagli amici: un menù studiato su misura, la bellezza della città di sera e le chiacchiere tra viaggiatori… pardon! Tra commensali. La stessa proposta si trova anche in altre città, come Milano o Roma.
Ci sono poi tantissimi locali particolari da scegliere: basta cercare vicino a casa per trovare il ristorante giusto proprio dietro l’angolo. Qualche tempo fa, ad esempio, sono stata a Jesolo al Magazzino delle Scope: una cicchetteria gourmet curata e coloratissimo.
Non c’è un mobile che sia uno uguale all’altro, ma ti si allarga il sorriso appena entri: tavoli restaurati, oggetti di modernariato, una scaffalatura che sembra uscita dalle case delle bambole. Confusione? No, allegria, anche in tavola: il locale serve cicchetti veneziani rivisitati e portate in piccole porzioni, in piatti singoli o da condividere. Proposte vegane, piatti stagionali, ingredienti a km zero.
Se cercate un’idea regalo che sarà sicuramente apprezzata, puntare sulla Guida Michelin è una garanzia. Le possibilità sono più di una: al top, ovviamente, c’è l’esperienza della cena stellata. Diversi ristoranti da una a tre stelle Michelin offrono la possibilità di prenotare non solo una cena, ma anche mini-menù e aperitivi. Fino a qualche tempo fa, in alcuni locali era anche possibile riservare un tavolo a prezzo decisamente scontato, prenotando con largo anticipo per una delle serate di minor affluenza.
Ma Guida Michelin non è soltanto stelle: ci sono anche i ristoranti Bib Gourmand, piccole chicche che propongono esperienze di qualità, spesso con piatti tradizionali, a meno di 35 euro a persona. Ogni anno ne vengono selezionati di nuovi: locali storici, trattorie di paese, ristoranti guidati da giovani con le idee chiare. Il simbolo che li distingue parla da solo: l’omino Michelin che si lecca golosamente le labbra.
2. Weekend gastronomico
Per un amico o un’amica, per il partner, per una coppia: un weekend gastronomico è un regalo che difficilmente delude. In Italia, ci piace vincere facile: ovunque ci sono agriturismi, resort, hotel e cantine che propongono pacchetti dedicati a chi cerca una gita fuori porta all’insegna del gusto. Le possibilità sono davvero tante:
- Pernottamento e cena, spesso nel ristorante della struttura ricettiva che ci ospita, ma a volte anche nei dintorni, in locali decisamente tipici;
- Camera, colazione e degustazione di specialità del posto: possono essere prodotti dell’agriturismo, ma anche golosità dolci e salate acquistate da aziende locali;
- Soggiorno e degustazione di vino: sono tantissime le strutture che affiancano al pernottamento l’esperienza di una visita in cantina, con una degustazione guidata. Se non l’avete mai provata, rimediate: anche chi non conosce a fondo i vini, sotto la guida di un esperto scoprirà sapori e sfumature nuove.
- Fine settimana con mini corso di cucina: dal Trentino alla Sicilia, ogni regione italiana ha i suoi piatti tipici. Tantissimi agriturismi, bed and breakfast e alberghi includono nei propri pacchetti weekend un’esperienza in cucina, preparando le specialità locali sotto la guida della padrona di casa. Io l’ho provata in Alto Adige, scoprendo come si fanno i ravioli di ricotta, lo strudel di verdure e la Käsesahnetorte, così alta, soffice e cremosa che le prenderesti a morsi al primo sguardo.
Moltissimi siti raccolgono esperienze di questo genere: quelli delle associazioni di agriturismi, divisi per regione, ad esempio, oppure quelli delle organizzazioni che promuovono il turismo del vino. Certo, poi ci sono anche le box regalo che tutti conosciamo: io però preferisco il fai da te. Mi piace cercare la destinazione giusta, informarmi per bene e poi decidere: anche la cura nella scelta fa parte del regalo, non siete d’accordo?
3. Degustazione
E se avete un budget più ridotto ma volete comunque regalare un’esperienza golosa? Allora puntate su una degustazione. Non sono solo i ristoranti a proporla: pasticcerie, cantine, cafè, gastronomie e negozi di specialità alimentari mettono spesso in calendario appuntamenti del genere.
Quasi sempre le degustazioni seguono la stagionalità degli ingredienti o sono legate ai piatti adatti ad un certo periodo dell’anno. E spesso fanno scoprire un nuovo modo di abbinare cibo e bevande, anche decisamente insolito:
- Vino: moltissime cantine abbinano la degustazione all’assaggio di formaggi, salumi o altri prodotti locali. Chi conduce l’esperienza, poi, probabilmente non parlerà solo di vino, ma racconterà storie, tradizioni e aneddoti: un vero viaggio alla scoperta del territorio. Una delle degustazioni più originali a cui ho partecipato in tema di cibo e vino, però, non è stata organizzata in cantina: infatti, a proporla è stata Manhattan Bakery, con l’abbinamento tra vino e cupcake.
- Birra: qui andiamo sul sicuro. Da noi la birra artigianale è amatissima: perché allora non regalare una serata di assaggi guidati da un sommelier specializzato? Vi assicuro che ce ne sono di molto particolari: birra e formaggio, birra e pesce, birra e dolci…
- Tè: sì, avete letto bene. Una degustazione in una delle tantissime sale da tè diffuse in tutta Italia, come Alla Corte del Tè di Mestre. Lo avete mai provato a tutto pasto, anche con piatti che sembrano assolutamente fuori contesto, come il classico tagliere di affettati? Una rivelazione.
Quanti posti prenotare? Due, se volete evitare a chi riceverà il dono l’imbarazzo di partecipare da solo. Oppure, se si tratta di una persona estroversa che ama fare nuovi incontri, anche una prenotazione singola: la degustazione è un ottimo modo per socializzare, anche quando non si conosce nessuno.
Se scegliete questo tipo di regalo, però, prenotate con buon anticipo: di solito i posti a disposizione sono pochi e vanno a davvero ruba.
4. Brunch o colazione
“Vestiti e scendi, che andiamo“: la frase dei miei sogni. Tra i regali gastronomici più originali per le feste non poteva mancare un appuntamento a sorpresa.
Organizzarlo per una cena forse è più difficile, ma una colazione nel weekend è perfetta, specie se conoscete bene le abitudini della persona a cui la regalerete.
No, non sto parlando della classica colazione al volo: cornetto, cappuccino, una scorsa al giornale e via. Qui ci vogliono sedie comode e l’atmosfera rilassata della domenica mattina (anche se doveste andarci di giovedì).
Una pasticceria, un bar con proposte speciali, il più affascinante dei caffè storici: scegliete voi il luogo più adatto per i gusti di chi sarà con voi. E poi, sfoderate la seconda frase magica: “Prendi tutto quello che vuoi“.
Un’alternativa più insolita? Il brunch della domenica. Sono sempre di più i locali che lo propongono, a volte anche in luoghi decisamente speciali, come una villa con parco o una serra trasformata in bistrot.
In Veneto, la mia regione, gli indirizzi sono più di uno. Spazio Caffelarte, ad esempio, a Paese, in provincia di Treviso: un menù ricchissimo con tante proposte, in un locale che ha fatto della fantasia il suo biglietto da visita. Oppure il brunch della Trattoria al Moraro, che trasforma una trattoria tradizionale in un luogo completamente diverso per qualche ora.
In ogni caso, basta una ricerca sul web: l’unico rischio è che aggiungiate al regalo una prenotazione anche per voi.
5. Prodotti locali
Ok, all’inizio dicevamo “Niente ceste“: però non tutte le ceste sono uguali. Alcune sono perfette per valorizzare le specialità del territorio e le aziende che le producono: non potevo non inserirle in lista, vi pare?
Ma quanto è bello andare a caccia di piccole chicche squisite da impacchettare? In un articolo di qualche tempo fa vi ho dato qualche dritta per i prodotti a km zero del Veneto, ma in Italia ci sono molti progetti che valorizzano le produzioni regionali.
La tradizione culinaria siciliana, ad esempio, è conosciuta ovunque: per scoprirla più da vicino c’è il progetto Ceste di Sicilia. Salse, vini, bevande, dolci, preparati alimentari rigorosamente prodotti da piccole e piccolissime aziende locali. Ceste di Sicilia ne racconta la storia, curando le finezze e i dettagli che rendono unico quello che è già buonissimo.
Regalare ceste di prodotti locali, infatti, vuol dire conoscere le imprese, gli artigiani e le loro storie. E, magari, riscoprire anche un pezzo di noi. Perché tutti – tutti – abbiamo un ricordo legato alla cucina: la confettura della nonna, la ricetta che si tramanda da una generazione all’altra. E, d’estate, la grande festa della conserva di pomodoro: “Metti giù quel coltello, che è roba da grandi. E continua a lavare il sedano con i tuoi cugini“.
Un progetto simile è WeMarche: cambiamo regione, ma resta l’attenzione al territorio e la scelta accurata dei prodotti e delle aziende da coinvolgere. Con un occhio di riguardo al turismo e alla cultura, e la voglia di crescere per far conoscere le Marche ovunque.
Per entrambi i progetti, le spedizioni arrivano in tutta Italia e anche all’estero: una versione speciale del dono più classico che ci sia.
6. Corso di cucina
Spesso chi ama mangiare bene è anche un ottimo cuoco o un’ottima cuoca. E allora, perché non regalare un corso di cucina?
Mettere le mani in pasta, per chi adora stare ai fornelli, è uno spasso: specie se ad organizzare tutto (e a risistemare la postazione di lavoro alla fine) è qualcun altro. E allora, via alla fantasia: corsi di cucina orientale per preparare un sushi a regola d’arte, workshop con un maestro pasticcere, lezioni di cucina tradizionale.
Per chi abita nella zona di Viterbo, ad esempio, consiglio i corsi di Vittoria Tassoni, food blogger e cuoca provetta. Con lei, potete essere sicuri di due cose: vi divertirete alla grande e scoprirete tante curiosità su ciò che state preparando. Dalle materie prime alla storia dei piatti, Vittoria è una miniera di informazioni: in più, è appassionata e travolgente come solo una cuoca fino al midollo sa essere.
Non ci sono solo i corsi dal vivo, però: ultimamente è aumentata la richiesta dei corsi di cucina online. Il vantaggio? Seguirli comodamente a casa propria, contemporaneamente agli altri partecipanti, senza doversi spostare e con i propri attrezzi sottomano. Poi, il resto lo fa la capacità di coinvolgere di chi tiene il corso. Anche qui ho un suggerimento da darvi, perché anche in questo caso conosco di persona chi li organizza: Monica Campaner.
I corsi di cucina che ha pensato per i primi mesi del 2022 sono spettacolari: nessuna ricetta gourmet, piatti da preparare facilmente con ingredienti semplici e di stagione. Non avete mai provato a fare la pasta ripiena? Volete qualche suggerimento in più per cucinare i legumi? Cercate un’idea per degli stuzzichini creativi? I corsi di Monica sono quello che fa per voi. Anche in questo caso, aspettatevi un’atmosfera rilassata, con una cuoca capace di mettere tutti a proprio agio. Non per niente, il motto di Monica è “Tutti possono cucinare“.
7. Attrezzi da cucina
Sì, gli ultimi regali gastronomici originali che vi propongo sono tutti dedicati a chi ama stare ai fornelli. E non importa se gli attrezzi da cucina sono in cima alla lista dei doni indesiderati: basta regalarli alla persona giusta.
Che poi, mica stiamo parlando di un guanto da forno o di uno schiacciapatate elettrico, quell’aggeggio diabolico che non sono mai riuscita a far funzionare. No: qui parliamo di attrezzi particolari che fanno subito venire voglia di provarli.
Avete mai mangiato una raclette in compagnia? Vi assicuro che è perfetta per le serate con gli amici: una piastra al centro della tavola con tante padelline antiaderenti che ciascun invitato riempie a piacimento. Il formaggio è tagliato a fette sottili e fonde dolcemente nelle pentole monoporzione: vicino, le ciotole con i diversi ingredienti, perché ognuno possa scegliere la sua guarnitura preferita.
In Belgio, dove abita una parte della mia famiglia, la raclette è un appuntamento fisso delle serate invernali. Un assaggio tira l’altro, una chiacchiera tira l’altra: l’ideale per una cena insolita e informale. Da una decina d’anni almeno, però, la macchina per raclette si trova facilmente anche da noi, sugli scaffali del reparto elettrodomestici.
Avete mai provato la differenza tra una padella antiaderente normale e una padella per crêpe buona, ma buona davvero? Un set da crêpe, magari accompagnato da un ricettario dedicato, è un’ottima idea da regalare: anche perché nella stessa padella si possono preparare pancake, blinis e molte altre golosità.
Se poi stiamo pensando al regalo per una persona a cui piace la cucina etnica, perché non regalare un wok o una tajine? Sono attrezzi indispensabili per chi vuole cimentarsi con la cucina asiatica o medio orientale e saranno certamente apprezzati da chi ama sperimentare. In questo caso, provate ad accompagnare il dono con una confezione di spezie: come quelle proposte da Le spezie della Fenice.
8. Libri di cucina
No, non ho detto ricettari: quando parlo di libri di cucina mi riferisco alle raccolte di ricette, certo, ma non solo. E, dal momento che qui stiamo parlando di regali gastronomici originali, bando alle proposte classiche.
Che ne direste, ad esempio, di regalare un libro di ricette da fare in meno di venti minuti, per chi ha poco tempo e non vuole ridursi al classico petto di pollo alla salvia? Il Ricettario per single fa al caso vostro: un libro in cui il ragù tradizionale è bandito e la parola “microonde” non è più un tabù.
E se la persona che riceverà il regalo è vegetariana? Allora, vi consiglio il libro di Patrizia Peletti, che è davvero tutto un programma: “Il ricettario della vegetariana curiosa: come intrattenere i tuoi ospiti con la storia millenaria del leccapentole e farti amare follemente per i tuoi piatti“. Con un titolo così, non c’è bisogno di altre presentazioni.
Ora però viene il bello: ci sono libri di ricette che si leggono sognando, perché sono ispirati ai romanzi o al grande cinema. E allora, largo a A tavola con gli Hobbit, oppure alle ricette tratte dai romanzi e dalle lettere di Jane Austen, in A cena con Mr. Darcy. E per gli amanti del cinema? C’è Ciack si mangia: cinquantacinque ricette ispirate a pellicole celebri con bellissime foto delle scene più famose.
E se invece voleste regalare un romanzo in cui il cibo la fa da padrone? Ve ne suggerisco quattro:
- Dona Flor e i suoi due mariti, uno dei libri più belli di Jorge Amado: la protagonista è una cuoca e insegnante di cucina alle prese con un marito di troppo. Tra nomi esotici e profumo di spezie, un libro divertentissimo, l’ideale per avvicinarsi alla scrittura pirotecnica del grande scrittore brasiliano.
- Una piccola libreria a Parigi: storia di scoperta e rinascita in un romanzo adatto a chi ama le letture leggere ma ben scritte, tra gli scaffali di un negozio speciale e le vigne assolate della Francia del sud.
- La mia seconda vita tra zucchero e cannella: il memoir in cui la giornalista Verena Lugert racconta la sua esperienza come commis nella cucina di uno dei ristoranti londinesi di Gordon Ramsey. Un libro splendido, che parla di passione e motivazione: e fa scoprire il folle dietro le quinte delle cucine stellate.
- Estasi culinarie: come si dice addio a un grande critico gastronomico? A seconda dei casi, piangendo, insultandolo, brindando alla sua salute. Ce lo spiega Muriel Barbery, l’autrice del celeberrimo L’eleganza del riccio.
Ah, dimenticavo. I primi due libri della lista nascondono una sorpresa finale: le ricette per preparare in casa i piatti di cui si parla nel romanzo.