Prince of the sea è il brand di abbigliamento per chi ama il mare: abbigliamento nautico e accessori realizzati su ordinazione, per la grande maggioranza da artigiani italiani. Un’avventura partita in sordina, quasi per scommessa e diventata in poco tempo una realtà capace di farsi notare in Italia e all’estero: dietro, la caparbietà di Riccardo e un amore antico come il mondo. Un progetto che sa di sale, vento e amicizia: un sogno che sa di mare.
Come nasce Prince of the Sea
Riccardo è innamorato del mare fin da piccolo: “Quando l’ho incontrato per la prima volta, da bambino, gli sono corso incontro a precipizio“, racconta. Per metà toscano e per metà sardo, Riccardo è cresciuto con i grandi classici: Moby Dick, le Ventimila lege sotto i mari di Jules Verne, Capitani coraggiosi. I racconti del padre, che gli parlava di epiche immersioni e di pesca, hanno fatto il resto.
L’acqua è il suo elemento e negli anni è diventata anche la sua professione: sì, perché Riccardo lavora da trent’anni come bagnino, in una piscina pubblica di Firenze.
Quando si pensa all’attività di un bagnino la mente va all’estate, alla spiaggia, al divertimento. Non ci si ricorda quasi mai che si tratta di un lavoro di grande responsabilità, con dietro un percorso di formazione articolato: una professionalità che spesso viene data per scontata o non è adeguatamente riconosciuta, anche a livello economico.
In oltre trent’anni di carriera Riccardo ha vissuto momenti difficili. Quando la situazione si è stabilizzata, sono arrivati il Covid-19 e la chiusura quasi totale delle piscine, aperte solo per gli allenamenti degli atleti. Riccardo, però, è abituato a non perdersi d’animo: e decide di premere sull’acceleratore per avviare un’idea imprenditoriale a cui sta pensando da tempo.
All’inizio è poco più che una chiacchiera da bar: “Voglio realizzare una linea di abbigliamento nautico e casual“. Sembra la classica boutade visionaria e nessuno presta troppa attenzione al progetto. Anzi, all’inizio gli amici si guardano bene dal prenderlo sul serio: “E noi fiorentini siamo tremendi quando si tratta di farsi beffe di qualcuno“, racconta lui con un sorriso.
Risate e battute, però, non bastano a smontare la sua tenacia. Un giorno Riccardo si presenta al lavoro con le prime polo e la musica cambia: “Ma sai che sono proprio belle?” “Davvero eleganti: perfette per la barca ma anche per un giro in centro” “Da dove arrivano?“.
Il primo passo è compiuto e Riccardo ci ha messo la faccia. Ora non resta che una cosa da fare: andare avanti. A crederci con lui e a collaborare al progetto è Alessandro Mascelli, cliente della piscina: nasce così Prince of the Sea.
I prodotti di Prince of the Sea
Il concept di Prince of the Sea racconta di coraggio, libertà e sostenibilità. Riccardo ha voluto il marlin come simbolo della sua impresa: un pesce forte e imprevedibile, un vero principe degli oceani. Avete letto “Il vecchio e il mare” di Hemingway? Allora ricorderete la lotta estenuante del protagonista con il grande animale, capace di trascinare la sua imbarcazione per tre giorni e tre notti.
La scelta di Riccardo dà il via ad un progetto coraggioso e tenace: il progetto di un uomo che ha reagito ad una situazione difficile proponendo e realizzando, invece di fermarsi. Ma guai a considerarlo un colpo di testa da sognatore: Prince of the Sea è un’iniziativa imprenditoriale che poggia su basi solide e su una rete di contatti con artigiani e professionisti scelti con cura.
Primo passo: la ricerca. Riccardo cerca tra i piccoli laboratori tessili e le botteghe, per contattare artigiani toscani e italiani da coinvolgere. La sua idea d’impresa è chiara: Prince of the Sea non vuole offrire solo abbigliamento, ma anche scarpe e accessori. E vuole farlo insieme alle piccole realtà, per valorizzare le loro produzioni d’eccellenza e creare opportunità di lavoro e crescita.
Studia, Riccardo: studia il mercato, si fa consigliare, poco per volta contatta nuovi professionisti e nuovi laboratori. La gamma dei prodotti si amplia, per proporre ai clienti un assortimento a catalogo sempre più completo:
- Abbigliamento nautico e casual: polo, t-shirt, felpe e maglieria, prodotti con tessuti di qualità e dettagli ricamati artigianalmente.
- Calzature e pelletteria: scarpe, cinture e accessori disegnati e realizzati a mano in Toscana. Le scarpe, in particolare, sono perfette per le uscite in barca: la tomaia è in pelle e tessuto e la suola in gomma con tallone rialzato permette di camminare senza scivolare e senza intaccare il legno.
- Gioielli fatti a mano: anelli, orecchini e pendenti in argento o ottone sono disegnati e realizzati da un orafo fiorentino con l’antichissima tecnica della cera persa. Nei gioielli, il simbolo del marlin diventa ricercato e originale.
- Orologi da polso: eleganti e dal design classico, sono pensati in esclusiva per Prince of the Sea. Tutti i modelli resistono sott’acqua, fino ad una pressione di 5 atmosfere.
- Occhiali da sole: realizzati in Italia, con un design lineare e moderno, assicurano un’ottima protezione grazie ai filtri schermanti applicati.
- “Acqua di mare 1“: il tocco in più, un profumo unisex creato per Prince of the Sea da un’antica spezieria fiorentina, con ingredienti interamente naturali.
Nel catalogo aziendale i capi di abbigliamento sono indossati dai colleghi di Riccardo: bagnini, istruttori e atleti che credono nel progetto e hanno voluto sostenerlo in prima persona. Tutti i prodotti sono disponibili su ordinazione nell‘e-commerce aziendale: i tempi di consegna possono varare a seconda della complessità delle lavorazioni.
Oggi Prince of the Sea è una realtà in piena crescita che si sta facendo conoscere anche a livello internazionale. Riccardo è stato contattato perfino da oltreoceano, e il prossimo ottobre parteciperà alla fiera internazionale Nicaragua Deseña, l’evento organizzato ogni anno a Managua che coinvolge imprese del design, della moda e della gastronomia.
Gli impegni crescono e Riccardo dedica tempo ed energie al suo progetto: quando può, però, raggiunge il mare: “Per me è la vita: nel mare riconosco la bellezza e non mi annoio mai“.
L’impegno sociale di Prince of the Sea
L’anima sostenibile e inclusiva di Prince of the Sea si mostra nei progetti che Riccardo e la sua squadra portano avanti, collaborando con diverse associazioni.
Lo scorso 21 maggio, ad esempio, Prince of the Sea ha contribuito alla pulizia di una spiaggia livornese, sponsorizzando l’evento organizzato da ANLA – Associazione Nazionale Lavoratori Anziani Insieme al Comune di Livorno. Oltre a fare da sponsor, Riccardo ha preso parte attiva alla raccolta dei rifiuti, testimoniando attivamente l’attenzione che il suo brand riserva all’ambiente.
Del resto, sostenibilità è rispetto per il mare, ma anche scelta di relazioni di filiera che valorizzano le piccole produzioni, i tessuti di qualità, l’artigianato locale: su entrambi i fronti, Prince of the Sea c’è.
Ma Riccardo va oltre, forte della sue esperienza professionale e di sportivo. Vent’anni fa, insieme a Vezio Ciapetti, ha creato il waterbasket, una disciplina che combina elementi di pallacanestro e di pallanuoto. Riccardo si è occupato della stesura del regolamento e della realizzazione dei primi canestri, poi ha lavorato per rendere questo sport inclusivo.
Studiando speciali corpetti galleggianti, infatti, ha proposto di aprire le gare anche agli atleti con disabilità fisica. Alcune modifiche del regolamento, inoltre, avrebbero dato la possibilità di partecipare anche ad atleti con disabilità intellettiva. “All’epoca avevo proposto il waterbasket al comitato paralimpico, di cui ho fatto parte per alcuni anni. Sono mancate le risorse economiche e strutturali per portare avanti il progetto, ma è stata un’esperienza bellissima e gratificante“, racconta Riccardo.
Oggi Prince of the Sea ribadisce l’impegno di Riccardo e di Alessandro a sostegno dello sport inclusivo. L’azienda, infatti, collabora con un’associazione polisportiva di Mantova che organizza regate per ragazzi con la sindrome di Down.
“Prince of the Sea è un sogno diventato concreto, in cui mi riconosco in pieno. Dopo poco più di un anno di attività, i risultati sono arrivati“, racconta Riccardo. Che invita a credere nei propri obiettivi, anche di fronte alle difficoltà. E lo fa con una metafora che tradisce tutto il suo spirito fiorentino: “Al tunnel nero della disavventura ci si abitua, finendo perfino con l’arredarlo. Io non ho voluto abituarmi: Prince of the Sea mi sta dando ragione”.
Link utili:
Sito web: https://princeofthesea.it/
e-shop: https://princeofthesea.it/shop/
Facebook: https://www.facebook.com/Prince-Of-the-Sea-di-Riccardo-Ciullini-103521745243779
Instagram: https://www.instagram.com/princeofthesea_/