Che cos’è la Venice Glass Week
Che cos’è la Venice Glass Week? Dire che è la settimana dedicata all’arte del vetro a Venezia sarebbe riduttivo. Immaginate un festival con oltre 250 eventi, una grande mostra diffusa che per nove giorni riempirà le calli e i campielli di Venezia: maestria artigiana e trasparenze, esposizioni, meraviglie, appuntamenti e convegni.
La Venice Glass Week è giunta alla sua quinta edizione: quest’anno si terrà dal 4 al 12 settembre con un calendario fitto di proposte, dal vivo e online. Nel 2019 aveva attirato in città oltre 103.000 visitatori, ma anche nel 2020, l’anno della pandemia, i partecipanti sono stati ben 62.000.
A parlarmene per la prima volta è stata Eva Zanon, artigiana del vetro per tradizione di famiglia e maestra dell’arte della lavorazione delle perle a lume. Nel suo laboratorio Eva realizza gioielli raffinati, diversi da qualsiasi altra creazione simile si possa trovare a Venezia.
Raccontandomi l’evento, me ne parlava come di un appuntamento capace di animare il centro storico di della città dando risalto a luoghi grandi e piccoli che custodiscono il segreto e l’arte della lavorazione del vetro. Tutti coinvolti, dai turisti agli appassionati, dai professionisti ai bambini.
E, davvero, la Venice Glass Week ha un programma per ogni interesse:
- Mostre ed esposizioni nei laboratori degli artigiani, nelle fornaci, nelle botteghe dei maestri vetrai;
- Visite guidate a Venezia, alla scoperta dei luoghi iconici e delle forme legate all’arte del vetro;
- Convegni, workshop e conferenze per i professionisti del settore, dal titolo evocativo: Conversations on glass;
- Attività per bambini e famiglie, dai percorsi nei luoghi dell’evento ai giochi tra le calli;
- Appuntamenti online per conoscere l’arte del vetro.
Gli eventi proposti da artigiani, artisti e maestri vetrai sono stati selezionati attraverso un invito pubblico a presentare progetti, la scorsa primavera.
Ecco, appunto. Quando Eva mi ha parlato per la prima volta della Venice Glass Week ha aggiunto una cosa: “Mi piacerebbe partecipare, ma devo pensare ad un progetto che mi convinca“. Mancavano tre settimane alla scadenza del bando.
Come nasce Trasparenti Sinergie
Un flash: così descrive lei quell’illuminazione istantanea che le ha permesso di trovare la quadra in pochissimo tempo. Nel suo laboratorio Eva ha lavorato più volte con artiste e creative, dando vita a gioielli versatili e sorprendenti che mescolano i materiali e gli stili. Il suo brand, Le Gioie di Eva, nasce fondendo l’arte antica delle perle a lume con la vivacità della sperimentazione.
E allora, perché non riproporre la stessa formula, pensando ad un progetto tutto al femminile che valorizzi il lavoro e la creatività di diverse artigiane?
Detto, fatto. Eva sa dove cercare: da circa un anno, infatti, partecipa alla community del progetto LeRosa. Di cosa si tratta? Le Rosa è il progetto promosso da SeoSpirito Società Benefit per sostenere le donne nella ricerca della felicità, nello sviluppo dei propri talenti e nell’avvio di opportunità di business e collaborazione. Il motto del progetto è un invito, potente e diretto: ascoltare, collaborare, sorridere.
Senza lasciare spazio ai dubbi, ai “non so se…” ai “forse il progetto non è adatto” scrive un messaggio nella community Facebook di LeRosa. Sa che al gruppo partecipano diverse artigiane e lancia il suo appello: “Mi piacerebbe creare nuovi gioielli da esporre alla Venice Glass Week, coinvolgendo altre partecipanti alla community. Vorrei rappresentare come l’unione di più menti, di più materiali e di più mani crei qualcosa di più bello e originale“.
L’idea è semplice: unire le perle a lume di Eva con le tecniche e i materiali di altre creative, per dar vita a qualcosa di unico. “Chi ci sta?“. Fioccano commenti, esclamazioni e proposte: l’entusiasmo è tanto, ma il tempo stringe. Alla fine, quattro artigiane che partecipano a LeRosa decidono di accettare l’invito: Claudia Cloe, Wilma, Laura e Harley. Oltre alle artigiane della community, Eva coinvolge altre due colleghe, Giada e Silvia.
L’artigiana veneziana le contatta una ad una, buttando giù insieme a loro le prime idee: la candidatura per la Venice Glass Week viene spedita ad aprile. A giugno, la notizia: il progetto è stato approvato. Trasparenti sinergie è una realtà.
I mesi successivi sono mesi di preparazione: Eva e le sue compagne di avventura definiscono necessità, modelli e materiali. “Sono state messe sul tavolo tantissime idee – racconta lei ridendo – Quando lavorano insieme artigiane per cui la creatività è pane quotidiano, partono i fuochi d’artificio!”
Si crea, si collabora, si ride e si sorride molto. Ognuno dà una mano, con un pizzico di euforia e tanta voglia di curare al meglio organizzazione e allestimenti. Le ultime settimane sono frenetiche: chi si occupa delle traduzioni, chi dà una mano ad allestire lo spazio espositivo. E poi, i gioielli devono essere finiti in tempo, e spediti o portati fisicamente a Venezia…
Tutto è pronto: Trasparenti Sinergie, visitabile già dal 4 settembre nel negozio di Eva in Ruga Do Pozzi, inaugura ufficialmente lunedì 6 settembre.
Le artigiane protagoniste
Le magnifiche sette: non esiste un altro modo per definire queste sette donne che hanno deciso, in pochissimo tempo, di collaborare per un progetto dinamico, originale e – lasciatemelo dire – bellissimo.
Non c’è solo l’onda forte dell’entusiasmo e della creatività: dietro ad ogni gioiello realizzato ci sono competenze, esperienza e il saper fare di mani che lavorano, tagliano, tirano, agganciano. Con cura e passione, ma anche con una maestria tecnica e professionale senza la quale non si può parlare di artigianato.
Conosciamole una ad una, queste sette artigiane. Loro, e le creazioni che hanno proposto per Trasparenti Sinergie.
Ho già raccontato la storia di Le Gioie di Eva nel mio blog. Aggiungo solo che Eva è la persona perfetta per dar vita ad un progetto del genere: oltre ad essere un’artista-artigiana d’eccezione, il suo sorriso e la sua energia sono capaci di risvegliare l’entusiasmo in chiunque.
Claudia Cloe Dall’Anese , in arte CloeCrea, invece, si definisce “artigiana del riciclo”. Crea oggetti fatti a mano, decorazioni e bomboniere riciclando e riutilizzando materiali. Le sue realizzazioni sono luminose, gioiose e apparentemente leggere: dietro, però, ci sono una manualità e una tecnica che Claudia padroneggia con la precisione di un chirurgo. Per la Venice Glass Week ha deciso di proporre delle spille in lana cardata, con al centro le perle a lume di Eva.
Anche Wilma Strabello lavora con diverse tecniche e materiali, dalla lana al ricamo. Il suo progetto più originale, però, è Soffi di Seta: gioielli e accessori lievi, coloratissimi e sorprendenti realizzati con i bozzoli vuoti dei bachi da seta e tinti con colori naturali. Per Trasparenti Sinergie ha pensato a collane, orecchini e spille in cui le perle di Eva si fanno minuscole, per arricchire con grazia gioielli che sembrano un volo di farfalle.
Harley Allegretti è una giovanissima artigiana che lavora il cuoio nel negozio di famiglia, in Friuli. Dal laboratorio di Secuoio Atelier escono borse, calzature e accessori che uniscono la solidità e il fascino della pelle con linee pulite ed essenziali. Anche i gioielli che ha realizzato per il progetto voluto da Eva sono così: forme semplici e nette, che valorizzano le perle a lume facendo da sfondo e da richiamo.
Laura Bernard con il suo progetto Snodi crea gioielli e accessori in macramè. Dimenticatevi i centrini della nonna: le creazioni di Laura sono geometriche, essenziali e con quel tocco elegantemente etnico che non passa inosservato. Con le perle a lume di Eva ha realizzato gioielli in cui fili di tessuto e vetro si annodano e si intrecciano, in un ritmo perfetto e regolare.
Giada Caltanella nel suo laboratorio Le Gioie di Giada trasforma il metallo con una fantasia nelle lavorazioni e un tocco felice e leggero difficili da imitare. Fiori di rame che sembrano veri, superfici che diventano leggere come foglie. Il matrimonio con il vetro è un accostamento riuscitissimo, come se i due materiali, nati entrambi dal fuoco, fossero stati creati per parlarsi.
Con Silvia Zanutto, invece, Eva collabora già da tempo. Le sue perle in legno accompagnano le perle a lume dell’artigiana veneziana con l’originalità e la grazia che nascono dai contrasti. Saranno protagoniste anche alla Venice Glass Week, nel negozio di Ruga Do Pozzi.
Tutti i gioielli creati per Trasparenti Sinergie possono essere prenotati e acquistati dopo l’evento. Ogni artigiana ha scelto colori e dimensioni delle perle da utilizzare: Eva le ha realizzate su misura, seguendo alla lettera le indicazioni di ciascuna. Il risultato? Lei lo descrive così: “Da sola non avrei saputo realizzare qualcosa di tanto bello“.
Il senso di Trasparenti Sinergie è proprio questo: mostrare che tra donne si può collaborare, con cura, coinvolgimento e leggerezza. Lavorare insieme, in fondo, vuol dire unire le forze per dar vita a qualcosa che ancora non c’è: edallo scambio di idee nascono creazioni, progetti, relazioni.
Curiosi di saperne di più? Eva e le sue colleghe vi aspettano dal 6 al 12 settembre. Regalatevi un pomeriggio alla Venice Glass Week e fermatevi a Ruga Do Pozzi: in un angolo un po’ nascosto di Venezia troverete l’incanto inatteso di trasparenti sinergie.
Link utili:
Indirizzo: Ruga do pozzi, Cannaregio 4159 – 30121 Venezia
Pagina web del progetto: https://www.theveniceglassweek.com/it/listing/trasparenti-sinergie-2/