Cooperativa Sociale Etnos: inclusione e sviluppo a Caltanissetta

Credit: Cooperativa Sociale Etnos

Etnos è una Cooperativa Sociale nata a Caltanissetta nel 2005, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione e lo sviluppo delle persone e della comunità. Da allora, Etnos ne ha fatta di strada: e forse “strada” è davvero la parola giusta per parlarne.

Come nasce la Cooperativa Sociale Etnos

Quando incontro Fabio Ruvolo, Presidente di Etnos, dopo pochi minuti ho già capito due cose. La prima: Fabio è una persona che parla per far capire. Spiega, racconta, ripete se necessario: ma vuole essere sicuro che tu abbia compreso fino in fondo quello che ti sta raccontando.

La seconda: Etnos è un progetto con una visione. Sentirlo raccontare con grandissima semplicità trae in inganno: che ci metti un secondo in più a realizzare quanto è articolato e complesso tutto quello che la cooperativa ha costruito negli anni.

La Cooperativa Sociale Etnos nasce avviando il progetto Equamente. Equamente è una bottega con e-shop che sostiene il commercio equo e solidale proponendo bomboniere realizzate da donne vittime di violenza. Negli anni, il progetto cresce, diventando una delle iniziative sviluppate all’interno delle case rifugio per donne che hanno subito violenza gestite dalla cooperativa.

Crescere: Etnos in quindici anni è cresciuta, sì. Un passo alla volta: incontrando, ascoltando, dando fiducia. Un metodo di lavoro che racconta tanto dei suoi valori. “Lavoriamo in tante sedi, e i colloqui li facciamo per strada“. I curricula si leggono, certo, ma di fronte ad una persona che si propone, la domanda è sempre la stessa: “A te, cosa piacerebbe fare con noi?”

I progetti di Etnos nascono così: da persone che hanno un’idea chiara e chiedono spazio e sostegno operativo per realizzarla. Sono progetti che coinvolgono il territorio e la comunità, ma che quando nascono sembrano spinti dalla stessa forza interna che anima un albero: germogliano, crescono, si intrecciano come rami.

Credit: Cooperativa Sociale Etnos

Nella Cooperativa Sociale Etnos persone e iniziative collaborano e si sostengono a vicenda: una scelta strategica, certo, ma anche una rete di relazioni che nascono spontaneamente. È il famoso “da cosa nasce cosa” elevato a sistema: ognuno mette a disposizione competenze, contatti e passione.

Si inizia come colleghi, poi si diventa compagni di viaggio. Qualcuno che coordina ci vuole, ma ognuno è risorsa, con il proprio modo di essere: sono le persone a fare la differenza.

I progetti della Cooperativa Sociale Etnos

Il rapporto L’impresa sociale in Italia. Identità, ruoli e resilienza pubblicato ad aprile 2021 da Irisnetwork fotografa il settore delle imprese sociali in Italia.

Facciamo un passo indietro: per “Impresa sociale” secondo la normativa italiana si intendono le imprese, costituite in qualunque forma, che svolgono un’attività “di interesse generale, senza
scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, adottando modalità di gestione responsabili e trasparenti e favorendo il più ampio coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti e di altri soggetti interessati alle loro attività”
(Decreto legislativo n. 112/2017).

Per quanto riguarda le Cooperative Sociali, I dati del rapporto Irisnetwork indicano che:

  • Nel nostro paese ci sono 15.751 Cooperative Sociali che danno lavoro a circa 452.000 persone.
  • Svolgono soprattutto attività di assistenza e promozione dello sviluppo economico, territoriale e sociale.
  • Il valore della produzione delle Cooperative Sociali arriva a 14,3 miliardi di euro (ma i dati rilevati sono fermi al 2015).

La Cooperativa Sociale Etnos impiega circa 100 persone tra soci volontari e soci lavoratori: può quindi considerarsi una cooperativa di dimensioni medio – grandi. I progetti che gestisce sono molti, e diversi sono partiti proprio negli ultimi mesi.

Credit: Cooperativa Sociale Etnos

Lo spazio è poco per citarli tutti, ma voglio farvene conoscere almeno qualcuno: cominciando dal Villaggio dei Ragazzi, nato per sostenere i ragazzi di strada, in collaborazione con il Comune di Serradifalco. A poco a poco il progetto si sviluppa, coinvolgendo le famiglie. Vengono alla luce situazioni di difficoltà: storie di madri, storie di donne vittime di violenza.

Per far fronte a queste situazioni, la Cooperativa Sociale Etnos crea le prime case rifugio: luoghi protetti dove le donne possono riscoprire il loro ruolo di madre e, attraverso il lavoro, ritrovare autostima e consapevolezza del loro valore. Il lavoro cura, riabilita, porta le donne a riappropriarsi di se stesse.

Nelle quattro case rifugio che la Cooperativa Etnos gestisce le donne si occupano di agricoltura, artigianato e sartoria. Una delle residenze è nata in collaborazione con la Fondazione Exodus di Don Mazzi, grazie alla donazione di una famiglia del territorio: nove ettari di terreno.

Partecipando come capofila di progetto al bando “Terre Colte” promosso da Fondazione per il Sud ed ENEL nel Cuore Etnos crea una fattoria sociale che ospita donne tossicodipendenti e donne vittime di violenza. Il progetto si chiama “Restart!“, e promuove davvero un nuovo inizio. Oggi le ospiti della casa curano una vigna, un mandorleto e un uliveto, oltre a produrre spezie, aromi e farine: lavoro vuol dire valore, indipendenza economica, libertà.

Cooperativa Sociale Etnos Restart!
Credit: Cooperativa Sociale Etnos

Durante una conversazione casuale, Fabio viene a sapere che una delle donne conosce l’arte del cucito. Ancora una volta, le risorse personali si trasformano in progetto: in collaborazione con Atelier Riforma, una start up torinese, che ricicla e rinnova abiti dismessi, Etnos dà vita al progetto Equo Dress. Vecchi jeans rovinati dal tempo diventano gonne grintose per mille abbinamenti: belle come ogni capo creativo, forti come chi le realizza.

Una conversazione casuale, dicevamo. In realità, nulla nasce per caso. O forse sì, ma è il modo in cui Etnos avvicina le persone a non lasciare niente al caso. Si chiama empatia: una relazione profondamente umana e libera dal giudizio. Empatia è guardare negli occhi una persona e dirle: “Non voglio conoscerti per quel che sei stato, ma per ciò che sei ora“.

È andata così anche per “Pronti, via!“, un progetto itinerante di formazione, educazione e reinserimento promosso ancora dalla Fondazione Exodus. Si tratta di un’esperienza di viaggio e relazione che coinvolge i minori sottoposti a misure restrittive alternative al carcere. La Cooperativa Sociale Etnos partecipa all’iniziativa come partner.

Equo Cream: il gelato del territorio

E da un incontro e una conversazione nasce anche Equo Cream, la gelateria solidale avviata e gestita da Etnos. Durante una lezione ai ragazzi diversamente abili del Centro Edu-aggregativo Raggi d’Isole, Fabio resta impressionato dalle straordinarie capacità comunicative di Salvatore, un insegnante.

Cooperativa Sociale Etnos Raggi d'Isole
Credit: Cooperativa Sociale Etnos

Ma tu cosa sai fare?“. Viene a sapere così che Salvatore è figlio di un maestro pasticcere molto noto della zona. Conosce l’arte della gelateria e della pasticceria da oltre trent’anni ed è pronto a mettere a disposizione il suo sapere e il suo saper fare.

Il 31 ottobre 2020, in piena pandemia, Equo Cream apre i battenti come un segno di speranza: all’inizio il gelato è offerto ai bambini, ai malati, alle persone costrette a stare in casa. Poi la voce si spande: il gelato è buonissimo ed è preparato con prodotti di eccellenza delle aree interne della Sicilia, coinvolgendo le aziende locali.

Al progetto partecipano anche le donne del progetto Restart!: dalla loro lavanda nasce un gelato profumatissimo, mentre la farina di semi di canapa serve a preparare brioches e dolci. “Nella gelateria lavorano anche i ragazzi disabili del progetto Raggi d’Isole“, racconta Fabio.

Il progetto Equo Cream rappresenta in pieno il modo in cui Etnos considera la propria missione: un’iniziativa che aggrega, crea opportunità per chi ci lavora e per il territorio, si sviluppa nello scambio reciproco. Prendete i produttori locali che collaborano al progetto: “Ad ognuno riserviamo uno spazio-vetrina sul sito di Equo Cream. Noi promuoviamo loro, e loro promuovono noi: con orgoglio e soddisfazione“.

Cooperativa Sociale Etnos Equo Cream
Credit: Cooperativa Sociale Etnos

Descritto in questo modo, sembra tutto facile: un gruppo unito, nuove iniziative che nascono, relazioni che si consolidano e si ampliano. Chiedo a Fabio se è davvero così, e lui racconta l’altra faccia della medaglia: “Combattiamo tutti i giorni“, dice, “Le risorse sono limitate, le esigenze a cui andare incontro tante e i problemi da risolvere, anche“.

Aggiunge che non è facile lavorare in un contesto come quello siciliano, dove non è semplice coltivare e sviluppare le opportunità: “La Sicilia è come una donna bellissima che non sa di esserlo“.

Senza dubbio per Etnos non è stato facile lavorare nel periodo più buio della crisi del Covid, ad esempio. La pandemia ha colpito duro anche le Cooperative Sociali: solo il 31% ha continuato a operare senza interruzioni, mentre il resto ha dovuto ridurre del tutto o in parte le proprie attività. Il settore, da febbraio 2020, ha registrato una perdita di occupazione di 30.000 unità e un calo medio delle entrate del 9% (dati Irisnetwork 2020).

Etnos Cooperativa Sociale Covid
Credit: Cooperativa Sociale Etnos

Eppure, le Cooperative Sociali hanno anche dimostrato un’ incredibile capacità di reazione, soprattutto a sostegno delle comunità. Così è stato anche per Etnos: di fronte all’emergenza e con i lavoratori in cassa integrazione, la cooperativa è riuscita comunque a intervenire, creando un call center per sostenere le persone in difficoltà. Arrivavano anche 150 telefonate al giorno: i volontari di Etnos ascoltavano, confortavano, consegnavano la spesa a domicilio, davano una mano con i bambini ai genitori che dovevano recarsi in ospedale.

Contro le nuove povertà nate dalla crisi Etnos, insieme alla Croce Rossa, alla Caritas, alle ACLI e a un comitato di quartiere ha avviato il progetto “Open Food”. L’iniziativa, finanziata dal Bando IdeeRete di Assimoco, realizzerà una app per combattere lo spreco di cibo, creando un’interfaccia anonima tra chi ha bisogno di aiuto e chi vuole donare alimenti.

Insieme per cambiare il mondo“: recita così, né più né meno, il motto di Etnos. Quando chiedo a Fabio Ruvolo come si fa a cambiare il mondo, lui sorride. Poi mi dice: “Si cambia il mondo cercando di vedere i problemi da un punto di vista diverso. Lavorando insieme, affrontandoli un passo alla volta, chiedendo una mano a chi collabora con noi quando non ce la facciamo” .

La parola giusta è “affidarsi“: una parola che parla di scambio, di aiuto reciproco, di risorse condivise. Forse il segreto è proprio questo: per trasformare i problemi in opportunità, bisogna lavorare insieme.

Link utili:

Indirizzo: Via Aretusa 15, 93100 – Caltanissetta (CL)

Sito web: https://www.cooperativaetnos.it/

Facebook: https://www.facebook.com/cooperativaetnos

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