Il mare, la terra, il cuore: a Venezia un progetto per le donne afghane

Il mare la terra il cuore, cover

Ci sono progetti che nascono nel segno del destino: partono da un’idea che diventa grande camminando, parlando, incontrando. Così è stato anche per “Il mare, la terra, il cuore“, un progetto per aiutare le donne dell’Afghanistan a cui partecipano molti artisti italiani e stranieri.

A raccontarcelo è Irene Shapes, musicista, produttrice e ingegnere del suono che, insieme al collega Alberto Gaffuri, ha dato vita all’idea da cui si è sviluppata l’iniziativa.

Come nasce “Il mare, la terra, il cuore”

Maggio 2021: Irene e Alberto stanno ragionando su come organizzare le riprese audio-video della performance di un musicista veneto, il cantautore Pablo Perissinotto. Si tratta di una lavoro abbastanza insolito, dal momento che l’artista canterà a bordo di una barca a vela in navigazione nella laguna di Venezia.

Il mare racconta di viaggi, e quando si parla di viaggio i confini delle idee si allargano, come l’orizzonte. Ben presto, ragionando sul progetto, si comincia a discutere di altro: il tema delle migrazioni, gli avvenimenti e gli incroci che spingono milioni di persone a lasciare il proprio paese per cercare altrove.

Cercare cosa? La possibilità di un futuro migliore, ma spesso anche la speranza di lasciarsi alle spalle crisi politiche, sociali ed economiche che mettono in pericolo la sopravvivenza e la dignità. Per alcuni la strada è già tracciata, ma per molti altri la destinazione e lo stesso viaggio sono un’incognita drammatica.

L’Italia è da sempre terra di accoglienza, così come nei secoli lo è sempre stata Venezia: sviluppando quest’idea, Irene, Alberto e Pablo decidono di dare al loro progetto una connotazione più precisa. Vorrebbero proporre un’iniziativa per sensibilizzare il pubblico sul tema delle migrazioni, coinvolgendo le associazioni del territorio.

Sì, ma i costi di produzione?” “Ci vorranno degli sponsor“. “Che associazioni potremmo coinvolgere?” “Ragioniamoci“. Di ragionamento in ragionamento, il team inizia a parlare del progetto con amici, conoscenti, contatti: ed è qui che succede l’inaspettato.

Tantissime persone chiedono di partecipare all’iniziativa: artisti, associazioni, personaggi pubblici. Il progetto inizia a prendere forma e nome: “Il mare, la terra, il cuore“, tre simboli forti, tra parole che raccontano le migrazioni con un’immediatezza precisa e profonda. Non serve nulla di più, non serve nulla di meno.

Il mare la terra il cuore storyboard
Un frammento dello storyboard del cortometraggio “Il mare, la terra, il cuore”
(Credit: Artista Laura Gamba)

Del team di lavoro fanno parte anche alcuni ragazzi afgani che hanno avviato due attività di ristorazione molto note a Venezia. Tra di loro, anche Hamed Ahmadi, fratello di Zahra Ahmadi, attivista per i diritti delle donne arrivata da pochissimo in Italia.

Abbiamo ascoltato i racconti di Hamed, di Yousaf Marufkhe e di altri ragazzi afghani, preoccupatissimi per le loro famiglie dopo la presa del potere da parte dei talebani. Racconti drammatici che parlavano di minacce, uccisioni, diritti violati“, spiega Irene. Che continua: “È stato allora che abbiamo deciso che la raccolta fondi collegata alla nostra iniziativa avrebbe sostenuto il lavoro di Emergency a sostegno delle donne afghane“.

Le fasi del progetto

Nel frattempo, “Il mare, la terra, il cuore” è diventato un progetto definito e articolato, che terminerà con un grande evento a Mestre il 3 ottobre 2021.

Tutto inizia con un cortometraggio, girato a Venezia nelle scorse settimane. Nel video, Pablo Perissinotto canta un brano inedito scritto apposta per il progetto, riprendendone il nome nel titolo. È su una barca a vela, come previsto fin dall’inizio, ma poi la scena si sposta lontano dal mare. Arriva la terra, portando lo spettatore in uno dei luoghi più conosciuti da chi vive e abita Venezia tutti i giorni, e poi il cuore, con uno scambio simbolico che parla di viaggio e di speranza.

Ad accompagnare il cantautore alla chitarra c’è Enrico Casarotto, mentre la regia del video è stata affidata a Nicola Silverio. Alla realizzazione ha partecipato anche l’artista Laura Gamba, che ha curato la parte di graphic design.

Nella versione finale il cortometraggio sarà introdotto da alcuni video realizzati dagli artisti che hanno voluto partecipare al progetto: cantanti, attori, musicisti. Tra di loro, solo per citarne alcuni, Moni Ovadia, Isabel Russinova, Pietro Morello.

Il mare la terra il cuore logo
Il logo del progetto

Isabel Russinova ha scritto un breve pezzo teatrale ispirato alla vita di Rabia Balkhi, forse la più famosa poetessa nella storia dell’Afghanistan. “Il messaggio nel testo è molto forte: possono privare una donna della libertà, ma non dell’anima“, racconta Irene. L’inedito sarà presentato integralmente durante l’evento finale del progetto.

“Il mare, la terra, il cuore”, infatti, si concluderà il prossimo 3 ottobre nel parco di Forte Marghera, a Mestre, con un’evento pubblico all’aperto. L’appuntamento è inserito nel programma di “Città in festa“, la manifestazione con cui, ogni anno, Mestre saluta l’arrivo dell’autunno.

L’evento del 3 ottobre a Mestre

Forte Marghera è una maestosa fortezza costruita nell’ ‘800. Prima elemento cardine del sistema di difesa della Laguna di Venezia e poi caserma, oggi è proprietà del Comune di Venezia, parco pubblico e sede di eventi e manifestazioni.

Il Forte si affaccia sulla laguna e i canali d’ingresso che lo circondano sembrano abbracciare il mare e invitarlo ad entrare nella terraferma: lo scenario perfetto per il messaggio di sensibilizzazione e accoglienza che l’evento del 3 ottobre vuole trasmettere.

La manifestazione vedrà alternarsi su un enorme palco performance artistiche e musicali e mini-conferenze sul tema delle migrazioni. Sono più di venti gli artisti che saliranno sul palco o che saranno collegati a distanza durante l’evento: tra gli altri, Pierpaolo Capovilla, Omar Pedrini, Ottodix, Michela Grena. In uno spazio interno verrà proiettato il video realizzato nelle prime due fasi del progetto.

Il mare la terra il cuore locandina
La locandina dell’evento finale (Credit: Artista Laura Gamba)

L’evento è organizzato con il patrocinio del Comune di Venezia: anche Paola Mar, Assessore al patrimonio toponomastica, università e promozione del territorio sarà presente all’appuntamento.

La manifestazione si svolgerà all’aperto, rispettando rigorosamente le normative anti-covid. L’ingresso è libero, con offerta responsabile: come detto, il ricavato servirà a sostenere i progetti di Emergency a favore delle donne afghane. È possibile anche donare online, attraverso il link paypal dedicato o il sito web del progetto.

Quando le chiedo perché, secondo lei, così tante persone hanno voluto sostenere l’iniziativa, Irene riflette un’istante. Poi risponde: “Veniamo da un momento difficile, che però ci ha permesso di ritrovare un forte senso di solidarietà. Ora inizia un periodo di riscoperta, in cui molti scelgono di impegnare le loro energie per aiutare gli altri“.

Attraverso il linguaggio dell’arte e del confronto, il progetto vuole portare un aiuto concreto e mirato. Meriem Delacroix è una degli artisti di fama internazionale che hanno aderito all’iniziativa: durante l’evento del 3 ottobre metterà all’asta una sua opera per sostenere la raccolta fondi. Irene conclude riprendendo il messaggio che l’artista ha voluto lasciare nel suo contributo video: “Siamo nati in una parte del mondo che ci permette di vivere in condizioni migliori rispetto ad altri. Ciò significa che abbiamo la fortuna di poter fare qualcosa per qualcuno, ma anche la responsabilità di farlo: “Il mare, la terra, il cuore” nasce per questo”.

Link utili:

Sito web: https://ilmarelaterrailcuore.it/

Email: info@ilmarelaterrailcuore.it

Facebook: https://www.facebook.com/mareterracuore

Instagram: https://www.instagram.com/ilmarelaterrailcuore/

Per le donazioni: https://ilmarelaterrailcuore.it/#!/donaora

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